Giovanni Gastel significa moda, Milano, scatti d’autore, fashion e molto altro ancora. Il nome del grande fotografo italiano è il più rinomato quando si parla di arte in passerella. Da ragazzo capisce ben presto di avere una forte passione per la fotografia, tanto che farà il suo primo scatto a 17 anni e nove anni dopo finirà in copertina. Nipote di Luchino Visconti, in 60 anni di vita ne ha davvero vissute tante. “Impensabile quando ne avevo 19“, dice in una video intervista di Nano Press. “Ho iniziato in epoca antecedente alla moda, al Made in Italy“, racconta ancora. All’epoca le prospettive non erano così rosee e si faceva molta fatica. Anche per via dell’inflazione, le tante morti, il dramma nella vita di ogni famiglia. Anche se tutti cercavano di scoraggiarlo dall’intraprendere quel tipo di carriera, Gastel sente quella voce nella mente che gli impone di seguire lo stesso i suoi sogni. Da autodidatta e vincente fin da allora: impiegherà solo cinque o sei anni per formarsi e imparare tutto sull’arte della fotografia. Il primo studio lo metterà in piedi con l’amico Bardo Fabiani, anche se il padre sceglierà di non sostenerlo perché nel frattempo ha deciso di abbandonare gli studi. Non è stato tutto splendido però: negli anni Ottanta, Gastel inizia a soffrire di attacchi di panico, ma scoprirà di che cosa si tratta solo un decennio più tardi.
Giovanni Gastel e il rapporto con il nipote
Giovanni Gastel ha trasmesso il suo amore per la fotografia anche al nipote Giovanni Gastel Jr. Il Junior lo ha aggiunto lo stesso scrittore, per permettere a tutti di distinguerlo dallo zio così famoso. Li troveremo insieme a Enjoy su Nove, lo speciale di Vite Drogate che andrà in onda questa sera, giovedì 26 settembre 2019. I due Gastel infatti hanno un legame molto particolare e non solo per via del nome che condividono. Lo zio rappresenterà per l’autore un vero faro, negli anni più bui della sua vita. Dopo diverse entrate e uscire da comunità, in uno dei momenti in cui sembrerà essersi ripreso dalla tossicodipendenza, Gastel si ritroverà infatti a lavorare per il celebre fotografo. “Un’esperienza fugace ma meravigliosa“, dice Jr nel suo blog. Non durerà a lungo, soprattutto perché la droga busserà ancora alla sua porta e la famiglia deciderà di spedirlo in Canada pur di impedirgli di fuggire come al solito dalle strutture italiane. In un certo senso il legame speciale che si è stretto fra i due Gastel è individuabile anche nel rapporto che il fotografo ha stretto con lo zio Luchino Visconti. “Non mi ha mai trattato come il ragazzino di 16 anni che fa due foto“, dice a Nano Press parlando del periodo in cui il regista si trasferisce a Cernobbio dalla sorella a causa della malattia. “Lavora sulle cromie, le proporzioni sono buone“, gli dirà Visconti, approvando il gioco di luci e le inquadrature di quell’adolescente che di lì a poco tempo sarebbe diventato un’icona della fotografia del mondo della moda.