È morto Giovanni Iannelli, il giovane ciclista dilettante di Prato caduto nella volata finale di una corsa a Molino dei Torti, nell’Alessandrino. L’incidente è avvenuto sabato all’arrivo dell’87esimo Circuito Molinese. Il ciclista, che correva con la squadra del Team Nato Green Tea Beer, andava a 70 km/h quando a 100 metri dal traguardo ha avuto un contatto con altri corridori nel centro del gruppo ed è sbandato finendo contro un muro. Nell’urto violento il casco di Giovanni Iannelli è andato completamente distrutto, quindi ha riportato lesioni gravissime. Dopo l’urto con il muro, è poi rimbalzato sulla strada, dove è stato travolto da altri corridori. I primi soccorritori si erano subito accorti della gravissima lesione alla testa. Sottoposto a intervenuto chirurgico, il ciclista pratese è morto dopo 36 ore di agonia nell’ospedale di Alessandria. Le sue condizioni infatti erano peggiorate.
GIOVANNI IANNELLI, MORTO CICLISTA CADUTO IN VOLATA
Gli organizzatori della corsa parlano di «una di quelle fatalità che possono succedere in gara». Inoltre, come riportato da Repubblica, assicurano che «tutti i permessi erano in regola, sono corse che si disputano da quasi 100 anni». Cordoglio ha espresso Davide Cassani, ct della Nazionale azzurra. «Non esistono parole che possano mitigare il dolore di una tragedia come questa», ha esordito in un post su Facebook. «Chissà quante volte è passato sotto uno striscione d’arrivo, chissà quanti giorni ha sognato di arrivarci prima di tutti gli altri. Sabato quello striscione lo ha solo intravisto, in lontananza». La morte del ciclista lo ha spinto dunque ad una profonda riflessione. «Quando a perdere la vita è un ragazzo di 22 anni le domande che ci facciamo sono infinite ma di risposte non se ne trovano. Ci troviamo improvvisamente fragili, tristi, disperati». Il pensiero va alla sua famiglia, ai compagni di squadra, agli amici e alle persone che «stanno piangendo la perdita di un figlio, un compagno di squadra, un ragazzo di 22 anni».