La passione per lo sport è di famiglia in casa Maddaloni: infatti, Marco l’ha ereditata dal padre Giovanni. Infatti, O’ Maé, come veniva chiamato, prima di diventare insegnante di judo, è stato un campione di questo sport. Nato a Napoli il 13 settembre del 1956, Giovanni Maddaloni ha trasmesso ai figli la grande passione per lo sport a tutti i suoi figli (e non solo). Ma chi è il padre di Marco Maddaloni?



In primis, ha fatto conoscere il suo nome nel mondo judo vincendo anche il titolo di campione regionale nel 1978, poi è arrivato alle finali dei campionati italiani negli anni 1979 e 1980, piazzandosi rispettivamente al settimo e sesto posto. Una vita dedicata allo sport e in particolare allo judo, un’arte marziale, uno sport da combattimento, un metodo di difesa personale.



Dal 1988 ha intrapreso la carriera di insegnante e direttore tecnico della società Star Judo Club di Scampia dove si occupa di giovani talenti, ma anche di progetti social dando a tantissimi giovani una possibilità.  Proprio l’ex campione di judo parlando di questa disciplina ha dichiarato che lo ritiene uno sport inclusivo e formativo, ma sottolineava anche l’importanza dei genitori nell’avvicinare i figli al mondo della palestra, con un occhio particolare alle mamme, che sanno riconoscere la strada giusta, comprendono il valore dello sport e tengono i figli distanti dai modelli sbagliati.



Giovanni Maddaloni, perché il padre di Marco Maddaloni si chiama “O Maè”?

Giovanni Maddaloni, il papà di Marco Maddaloni, è conosciuto in ambito sportivo con il soprannome di “O Maè”. Ma cosa significa? A rivelarlo è stato proprio il campione, spiegando che ha origine napoletana, infatti vuol dire “maestro”. Quando il figlio Pino nel 2000 vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi, cominciarono a chiamarlo tutti così, anche i giovanissimi. La carriera di judoka, Giovanni Maddaloni l’ha cominciata con il maestro Enrico Bubani e ha iniziato a praticare la judo quasi per caso, visto che tirava di boxe. La morte improvvisa del padre l’hanno costretto a lasciare la scuola e a rimboccarsi le maniche per aiutare la famiglia.

La passione per i film di Bruce Lee l’hanno spinto alla scoperta della judo iscrivendosi in una palestra di Secondigliano dove ha conosciuto il maestro Enrico Bubani. Lo colpì subito e si innamorò del suo modo di essere, un ex vigile urbano che è diventato un secondo padre per lui, ha raccontato ricordando il maestro.