Giovanni Malagò, numero uno del Coni, è stato ospite questa mattina del programma di Rai Uno, Storie Italiane. “Io ho un difetto, non sono uno che ha paura, non ho ansia da prestazione, penso che così si vive meglio, ma non sono un incosciente, sono oggettivo. Credo di essere un discreto organizzatore di uomini e il merito è tutto di uomini e donne, il merito è di atleti, tecnici, federazioni”.



Ma c’è qualcosa che si rimprovers? “Tante, a volte ho dato troppa fiducia a persone che non se lo meritavano, c’è una lista meravigliosa, persone che ho aiutato e ci rimani anche male, poi sono ottimista esagerato sui rapporti umani, quindi io “l’uomo dei record” è un caso, ma cerco di mettere atleti, tecnici e federazioni nel miglior modo di fare risultato e poi sono molto competitivo”. Lo sport è uno dei pochi elementi che unisce il nostro Paese: “Ha una visibilità formidabile, tra l’altro grazie Rai perchè ci sarete sempre per le Olimpiadi di Parigi, abbiamo fatto una bellissima trasmissione con Jacopo Volpi, c’è una copertura formidabile, avrete la presenza a casa Italia e per noi è molto importante. Noi studiamo ogni giorno, cerchiamo di capire cosa succede ad esempio a Rio De Janeiro con le gare di tiro a segno, siamo quasi in piena parità di genere, ma fino all’ultimo la squadra numericamente e qualitativamente non sai quali sono le persone salvo a casi eccezionali, oggi in alcune discipline andare a Parigi è quasi più difficile che vincere una medaglia”.

GIOVANNI MALAGO’: “CON MARADONA…”

Sul suo grande trascorso nel calcetto, il Calcio a 5, Giovanni Malagò ha ricordato: “Maradona veniva ad Aniene a curarsi il lunedì. Lui si curava ma voleva divertirsi quindi si giocava a calcetto sulla terra battuta, questo signore è talmente non normale, che anche se doveva riposarsi veniva a giocare, un personaggio meraviglioso”.

Giovanni Malagò ha parlato poi della sua famiglia: “Ho due figlie che sono gemelle omozigote e a 60 anni mi sono trovato con 5 nipoti”. E ancora: “Per me parte tutto dall’equilibrio, io sono molto strutturato mentalmente e fisicamente e tutto dipende proprio dall’equilibrio, ci sono molte cose nella mia vita che non ho portato avanti perchè sospettavo che potessi perdere l’equilibrio, sono rinunce che non mi hanno creato infelicità. L’equilibrio si fonda su queste concetti della famiglia che è molto compatta, c’è una dinamica di quotidianità che rende complesso ad altre persone entrarci. Sono anche sempre stato molto sincero, non mi racconto per quello che non sono”.

GIOVANNI MALAGO’: “DI PAPA’ VINCENZO MI MANCA…”

Giovanni Malagò ha parlato poi del suo papà Vincenzo: “Ormai ho i capelli uguale a lui al 100% – dice dopo un bel servizio molto emozionale – io sono più simile a mamma di carattere comunque, lei è cubana e italiana e ha questo doppio sangue che è un bel mix, mentre mio padre ha sempre detto che l’importante è il senso del dovere poi per il resto fai quello che vuoi e io questo dogma l’ho sempre fatto mio”.

“Di mio padre – ha continuato – mi manca la battuta sdrammatizzata che ti da il consiglio e poi il fatto che mi diceva sempre quasi in modo ossessivo che io fossi più intelligente di lui ma dovevo usare la sua esperienza per ciò che succede. Le persone sagge andando avanti nella vita non commettono gli errori perchè ci sono passati prima e questo fa parte dell’esperienza”. Infine su Virna Lisa: “L’unica che ho chiamato zia senza vincolo di sangue, è madrina e testimone di nozze, e poi amica di famiglia, io ero sempre con lei in barca da ragazzino”.