Giovanni Miniello, il ginecologo finito al centro dello scandalo dopo la messa in onda di un servizio de Le Iene per aver proposto rapporti sessuali a due sue pazienti spacciandole come cura contro il papilloma virus, è stato arrestato. L’accusa nei confronti del medico da parte della Procura di Bari è di violenza sessuale aggravata. Come riportato da La Repubblica, gli episodi di violenza e tentate violenze perpetrati dal ginecologo 68enne, ora ai domiciliari, sarebbero più di due: dal 2019 ad oggi sarebbero otto. Secondo la tesi della Procura barese è che Miniello avrebbe abusato “della condizione di inferiorità psichica” di almeno otto donne “prospettando la (peraltro insussistente) possibilità di guarigione clinica dalla predetta patologia attraverso la ‘terapia mediante la diretta trasmissione di anticorpi’ (terapia che, asseritamente, più volte aveva avuto esito favorevole a vantaggio di altre pazienti come Miniello dimostrava tramite l’esibizione di screenshot di alcuni messaggi di ringraziamento, e di una pubblicazione scientifica in lingua inglese), e cioè tramite ripetuti rapporti sessuali“.



Bari, arrestato ginecologo Giovanni Miniello

Il ginecologo Giovanni Miniello, scrive il gip Angelo Salerno, “precedentemente vaccinatosi per il predetto virus” obbligava le donne a compiere atti sessuali indugiando anche in dettagli incredibili raccontati dalle stesse vittime. I due fatti per il quali il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari risalgono precisamente al settembre 2019 (in questo caso il camice bianco venne denunciato dalla presunta vittima a due mesi di distanza dall’accaduto) e a giugno 2021. La richiesta di cattura è firmata dal procuratore Roberto Rossi, dall’aggiunto Giuseppe Maralfa e dai sostituti Grazia Errede e Larissa Carella. Riguardo alla condotta del ginecologo, come si legge negli atti, “nel corso delle visite e dei controlli sanitari cui si erano sottoposte presso il suo studio privato, aveva posto in essere atti e condotte gravemente lesive della loro sfera e libertà sessuale, peraltro in assenza di avviso alcuno alle pazienti circa talune pratiche ‘invasive’ cui sarebbero state sottoposte e senza quindi averne accertato il relativo consenso“.



Bari, ginecologo Giovanni Miniello ai domiciliari

Il gip, al netto della richiesta della Procura di Bari, che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ha ritenuto che “pur adeguata e proporzionata rispetto alla gravità dei delitti in questione, non risulta necessaria nel caso di specie, potendosi invece far fronte alle predette esigenze cautelari con la misura custodiale degli arresti domiciliari, altrettanto idonei a limitare la libertà personale dell’indagato, impedendogli contatti con potenziali pazienti, così precludendo nuove occasioni per tornare a delinquere“. Il giudice per le indagini preliminari ha poi parlato di “condotte del tutto estranee alla attività di indagine medica, poste in essere nell’ambito di un contesto caratterizzato dall’uso di frasi e affermazioni dall’esplicito contenuto sessuale“.

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