Lunedì 18 maggio è il centesimo anniversario della nascita di Giovanni Paolo II: un giorno che tra l’altro avrà un sapore speciale per i cattolici italiani, che potranno infatti tornare a Messa per la prima volta dopo la quarantena per Coronavirus proprio nella data in cui, cento anni fa, Karol Wojtyla nasceva a Wadowice, in Polonia. Diventerà il primo Papa non italiano dopo 450 anni, grande viaggiatore e “atleta di Dio”, con un rapporto privilegiato con i giovani e protagonista dei grandi eventi del Novecento, in particolare la caduta dei regimi comunisti.



Riassumere in poche righe la vita di Giovanni Paolo II è davvero difficile: fin dalla giovinezza infatti fece i conti con dolori personali e tragedie della storia. La madre morì quando Karol aveva solo nove anni, che poi a 21 anni rimase orfano anche di padre; nel frattempo, nel 1939 era scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. La doppia invasione nazista da ovest e comunista da est fu una tragedia per la Polonia e il giovane Wojtyla, che si era iscritto all’università, fu costretto a lavorare nelle cave di pietra.



Nel frattempo era entrato nel seminario clandestino di Cracovia. Scampato ai rastrellamenti della Gestapo nell’agosto 1944, dopo la fine della guerra Karol Wojtyla fu finalmente ordinato sacerdote il 1° novembre 1946. Le sue grandi qualità umane e pastorali furono subito apprezzate, tanto che già nel 1958 fu nominato vescovo ausiliare di Cracovia e nel 1964 ne divenne l’arcivescovo.

GIOVANNI PAOLO II: L’ELEZIONE, I VIAGGI E I GIOVANI

Partecipò al Concilio Vaticano II e nel 1967, a soli 47 anni, fu nominato cardinale. Nel frattempo era nel mirino del regime comunista, che giustamente temeva quel pastore che mostrava il fascino della vita cristiana e aveva grande presa sui giovani. Nel 1978 partecipò ai due Conclavi che caratterizzarono quell’anno e nel secondo fu eletto Papa, scegliendo il nome di Giovanni Paolo II: era il 16 ottobre, e la sua “presentazione” alla folla assiepata in Piazza San Pietro fu subito memorabile, con la frase “se sbaglio mi corrigerete” in riferimento alla pronuncia della lingua italiana.



Nella Messa di apertura del pontificato, domenica 22 ottobre, Giovanni Paolo II fissò invece quello che sarebbe stato il messaggio dell’intero suo pontificato: “Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo“. Questo messaggio lo ha portato in tutto il mondo, con una quantità impressionante di viaggi: 104 fuori dall’Italia toccando un totale di 127 nazioni, più le visite pastorali in tutta Italia.

Il legame speciale con i giovani portarono alla nascita delle Giornate Mondiali della Gioventù, grandi raduni di ragazzi cattolici di tutto il mondo che spesso hanno smentito previsioni pessimistiche, rivelando invece il volto giovane della Chiesa. Amante delal natura e della montagna, fin dall’inizio del pontificato cominciarono le “uscite segrete” di Giovanni Paolo II dal Vaticano, magari per andare a sciare.

GIOVANNI PAOLO II: IL VANGELO DELLA SOFFERENZA

L’elezione di Karol Wojtyla a Papa non poteva certo fare piacere oltre cortina e l’attentato subito il 13 maggio 1981 si deve probabilmente ai servizi segreti del blocco comunista: Giovanni Paolo II però si salvò, magari anche per intercessione della Madonna di Fatima, e da quel giorno iniziarono gli acciacchi, che via via andranno peggiorando per l’età e che furono però modo per mostrare la via cristiana alla sofferenza, vicario di Cristo in terra anche in questo.

La critica al comunismo e ad ogni forma di dittatura non indicava però certo l’adesione al modello consumistico occidentale, di cui tante volte Giovanni Paolo II ha denunciato le storture, che fossero economiche (ad esempio con una grande attenzione per l’Africa) o sociali, come ad esempio l’aborto, chiedendo anche scusa per alcuni errori passati della Chiesa. Scrittore prolifico, sia di testi del magistero (ad esempio furono ben 14 le encicliche) sia di altre opere come d’altronde era già prima dell’elezione a Papa, Giovanni Paolo II proclamò anche ben 482 santi, indicando dunque moltissimi esempi di santità per ogni situazione della vita umana.

Gli ultimi anni furono contraddistinti soprattutto dal grande Giubileo del 2000 ed infine dalla sofferenza per l’aggravarsi delle condizioni di salute, che portarono alla morte di Papa Giovanni Paolo II sabato 2 aprile 2005, alle ore 21.37. Si stima che quasi 5 milioni di persone resero omaggio alla sua salma da quel giorno fino al funerale al grido di “Santo subito!” che fu accolto dalla Chiesa in tempi record, con la beatificazione il 1° maggio 2011 e la canonizzazione il 27 aprile 2014, giorno dal quale si può parlare di San Giovanni Paolo II.