Secondo Giovanni Sebastiani, matematico del Cnr, nel giro di circa un mese è molto probabile che l’Italia subirà nuove restrizioni. E’ infatti convinto che le varie riaperture previste a partire da lunedì prossimo, a cominciare da quelle delle scuole, possa far tornare i contagi a livello critico: “I contagi torneranno a salire e nel giro di tre-cinque settimane – racconta ai microfoni de Il Fatto Quotidiano – ci costringeranno a nuove chiusure”. Giovanni Sebastiani è convinto che così come per “ottobre e febbraio”, anche dai prossimi giorni “la scuola è la prima responsabile dell’aumento dei contagi”.



Quindi lo stesso fa l’esempio di quanto accaduto a partire dal mese di gennaio: “Dopo la pausa natalizia, le scuole hanno riaperto in modo scaglionato a seconda delle regioni. Chi ha aperto già l’11 gennaio si è ritrovato con una crescita più elevata di ricoveri in terapia intensiva rispetto a chi ha aperto a inizio febbraio”. E ancora: “Chi ha aperto a inizio gennaio ha raggiunto un tasso di crescita settimanale delle terapie intensive del 16 percento, mentre si scende fino all’uno percento per chi ha aperto per ultimo”.



GIOVANNI SEBASTIANI: “INCIDENZA DEI CASI FRA I PIU’ GIOVANI HA RIPRESO A CRESCERE DA GENNAIO”

Giovanni Sebastiani ha ricordato la maggiore circolazione del virus fra i più giovani: “L’incidenza dei positivi per età nelle fasce più giovani ha ripreso a crescere già a gennaio, mentre le fasce adulte della popolazione a gennaio scendevano: un’ulteriore conferma del ruolo degli studenti in un periodo in cui la riapertura delle scuole fino alla prima media è stato l’unico evento degno di nota”. Da quando è stata annunciata la riapertura delle scuole, con il ritorno in classe al 100%, superiori comprese, in zona gialla e arancione, e le superiori al 50% in zona rossa, l’opinione pubblica, a cominciare dagli addetti ai lavori, si è di fatto divisa a metà, fra chi si è detto soddisfatto per il ritorno delle lezioni in presenza, e chi invece si è detto molto preoccupato, convinto che questo ritorno alla semi normalità possa essere decisamente deleterio. Fra coloro che hanno espresso maggiori preoccupazioni il professor Andrea Crisanti dell’università di Padova, secondo cui questa fase di apertura ci costerà l’estate.

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