Giovanni Soldati è il compagno di Stefania Sandrelli, una delle attrici italiane più amate dal pubblico. Una storia d’amore importante quella tra il regista e l’attrice che sono legati dal 1983. 37 anni d’amore che ha visto la coppia recentemente condividere anche il lockdown per l’emergenza sanitaria da Coronavirus. Una convivenza forzata che non è affatto pesata alla coppia come ha raccontato l’attrice che, ospite del salotto di Domenica In dall’amica Mara Venier, ha precisato: “noi ci conosciamo da talmente tanto di quel tempo che possiamo passarne davvero il triplo ancora insieme”. Del resto 37 anni d’amore sono tanti e hanno formato la coppia che, nonostante però tutto questo tempo, non ha mai pensato al matrimonio. Proprio la Sandrelli ha spiegato come mai i due non abbiano mai pensato di convolare a nozze: “un po’ per mancanza di tempo, un po’ per scaramanzia. Di sicuro è l’uomo della mia vita, quello che mi ha accolta con più dedizione e generosità. Tra noi ci sono grande affetto e fiducia reciproca. Stiamo bene insieme senza tragedie e senza enfasi”. Una cosa è certa, per Stefani Sandrelli lui è l’uomo della sua vita: “quello che mi ha accolta con più dedizione e generosità”.



Giovanni Soldati, l’amore per Stefania Sandrelli e il ricordo del padre Mario

Giovanni Soldati e Stefania Sandrelli oltre ad essere una coppia nel privato lo sono anche in ambito professionale. Recentemente, infatti, la coppia è tornata sul set nel film “L’uomo di fumo” girato nel Lazio tra Roma e Sabaudia e prodotto da Quality Film e Cinemusa con la collaborazione di Rai Cinema e con il sostegno della Regione Lazio. La regia del film è affidata proprio a Soldati che parlando della compagna e attrice Stefania Sandrelli ha raccontato ad Ansa.it: “tra noi basta uno sguardo, anche meno. Stefania basta toccarla sulla spalla e va. E’ tornato fortunatamente il momento di stare ancora insieme su un set, sceglierla per il ruolo mi è sembrato naturale ed è intensa più di sempre, si sta superando, è carismatica, dà sicurezza è un punto di riferimento per gli altri”. Non solo, intervistato dall’ANSA il regista 67 enne ha ricordato il padre Mario Soldati: “mio padre è la mia vita, ho imparato tutto da lui. Era un cervello fuori dal comune. A 93 anni non voleva rinunciare al fumo, ideo’ una macchina con timer che fumava al suo posto e gli dava l’illusione di fumare senza che fumasse, per dire il tipo. E poi grazie a lui sono cresciuto con Bertolucci, le nostre famiglie si frequentavano di continuo, quando sei accanto a persone del genere hai tutto”.

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