“La lotta al cambiamento climatico non è più soltanto una sfida culturale. È politica. Al punto in cui siamo, i gesti dei singoli sono importanti, ma non bastano più. Bisogna cambiare modello di sviluppo, il nostro modo di produrre, consumare, viaggiare, le nostre abitudini. Per salvare il pianeta”. Così parla Giovanni Soldini, velista di fama mondiale, nonché da sempre testimonial per la salvaguardia ambientale, e fresco di firma della petizione online lanciata dal quotidiano Repubblica e Green&Blue, attraverso cui viene chiesto che il riscaldamento globale sia uno dei temi centrali della campagna elettorale in corso. Per Soldini, “i movimenti, le associazioni svolgono un ruolo fondamentale – dice oggi a Repubblica – ma per fronteggiare questa emergenza occorre invocare un sistema meno consumistico e meno inquinante. Gli scienziati possono essere la bussola e indicarci la direzione giusta, ma le scelte spettano ai politici»”.
Soldini naviga nei mari e negli oceani da 30 anni, e in queste tre decadi li ha visti cambiare in maniera drastica e ovviamente in peggio. “C’è la percezione che il mare non sia di nessuno”, afferma. Secondo l’esperto velista, il problema principale di oggi è la “gestione delle risorse”, ma anche: “il passaggio alle energie rinnovabili” e soprattutto “il rapporto tra politica e scienza, mondi che non si parlano. È un tema antico, irrisolto. Gli scienziati dovrebbero guidare le scelte dei governi. Invece, trovo disarmante assistere a quanto siano inascoltati. La parola sostenibilità, ad esempio, è presente in tutti programmi elettorali e dibattiti politici, ma nessun partito lo considera un tema centrale o strategico. E poi c’è un problema di prospettiva temporale; gli scienziati ragionano in decenni, i politici hanno un orizzonte di pochi anni. Sono linguaggi differenti”.
GIOVANNI SOLDINI: “I CITTADINI DEVONO RIVENDICARE IL PROPRIO RUOLO”
Giovanni Soldini è convinto che sia ancora più fondamentale in tale situazione di criticità, il ruolo del cittadino: “I cittadini devono rivendicare il proprio ruolo, fare la loro parte e chiedere ai governi regole precise, impegni chiari. È nell’interesse di tutti: la natura si evolve e noi dobbiamo essere veloci. Bisogna far capire ai politici che l’ambiente non può rimanere in balia delle maggioranze che cambiano. La natura non ha tutta questa pazienza”.
Come sottolinea Soldini l’Italia è ancora indietro per quanto riguarda le energie alternative: “Per arrivare a una seria svolta ambientalista servono scelte politiche: avere chiare direttive statali, snellezza nelle procedure, meno burocrazia (non si può aspettare 15 anni per avere un’autorizzazione), agire sui consumi, trovare nuove fonti. Una di questa è il sole, l’altra il vento. E se a qualcuno le pale eoliche non piacciono non si possono bloccare i lavori”. Chiusura dedicata alle sue vacanze estive: “In barca tra la Sicilia e la Grecia con amici e familiari. Nel Mediterraneo mi sento a casa”.