LE ULTIME NOVITÀ SULL’INCHIESTA DI GENOVA: LE PRESSIONI SULLE DIMISSIONI A TOTI
Nella mattina di venerdì 17 maggio 2024 la commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture è arrivata presso l’autorità portuale di Genova per raccogliere materiale relativo alla maxi inchiesta della Procura di Genova che ha portato agli arresti domiciliari il Governatore della Liguria Giovanni Toti, il suo capo di gabinetto Colzani e diversi imprenditori tra cui l’ex patron del Livorno Calcio, Aldo Spinelli.
È proprio su quest’ultimo che si concentrano tutte le ultime novità delle indagini in quanto ha deciso di parlare con i pm rilasciando verbali-fiume negli ultimi giorni, immancabilmente “usciti” dalla Procura e apparsi su praticamente tutti i quotidiani nazionali e locali. Le pressioni per le dimissioni del Presidente Toti și fanno sempre più ingenti, specie dalle opposizioni che reputano il “sistema Genova” ormai fallito e corrotto: di contro, la maggioranza fa quadrato e con la stessa Premier Giorgia Meloni viene richiesto un effettivo controllo a tappeto degli indizi a carico di Toti, ricordiamo accusato di presunta corruzione sulle Elezioni Regionali in Liguria e sugli affari presso il Porto di Genova.
I VERBALI (VERI) DI SPINELLI: “MA QUALE CORRUZIONE, HO PAGATO TUTTI”. AVREBBE FINANZIATO LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL PD CONTRO TOTI
Nel frattempo da giorni i verbali degli interrogatori all’imprenditore arrestato Aldo Spinelli affollano prime pagine e talk politici in tv: ma cosa ha realmente detto l’ex patron di Genova e Livorno, da decenni affarista presso il Porto di Genova, rischia di passare sotto silenzio nella vasta campagna mediatica generata dall’arresto di un importante uomo politico del Centrodestra come Giovanni Toti. Ad esempio, come riporta oggi Giacomo Amadori su “La Verità” ottenendo la totalità dei verbali, l’imprenditore davanti al gip ha spiegato come ha pagato in questi anni praticamente tutti i partiti in Liguria senza che questo per lui sia da dichiarare corruzione.
«Tutti i versamenti fatti sono alla luce del sole, in chiaro e con bonifico», ha spiegato Spinelli sottolineando di aver finanziato tutti in maniera ufficiali, «dal Pd alla Lega, Forza Italia e Bonino», oltre ai comitati elettorali di Giovanni Toti. Rispondendo in merito alle parole di Spinelli, la fondatrice di PiùEuropa Emma Bonino ha smentito tutto dicendo che «Posso confermare che in decenni di attività politica non ho mai avuto occasione di conoscere il signor Spinelli. Non risultano contributi suoi o di sue società a +Europa. Verificheremo, anche se non ne abbiamo memoria, se in anni più lontani Spinelli abbia contribuito».
Aldo Spinelli avrebbe poi negato più volte durante l’interrogatorio che il Governatore sia intervenuto attivamente per il rinnovo della concessione portuale di 30 anni a Genova, sottolineando come poi dei vari soldi girati ai comitati dei partiti operanti in Liguria vi furono anche i 40mila euro nei conti ufficiali di Toti: «è tutto regolare», sottolinea più volte. Spinelli ha però spiegato di aver finanziato diverse volte lo stesso Partito Democratico che oggi grida alle dimissioni per il Presidente e leader di “Cambiamo!”: dalla campagna elettorale nel 2015 di Raffaella Paita (oggi in Italia Viva, all’epoca dem) proprio contro Giovanni Toti, fino alle campagne elettorali di Claudio Burlando, l’ex governatore dem della Liguria.
PD CONFERMA IL PAGAMENTO DI SPINELLI ALLA CAMPAGNA DI BURLANDO: COSA DICE IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEM DI GENOVA
La conferma di questi fondi è giunta nei giorni scorsi dallo stesso segretario provinciale del Pd di Elly Schlein a Genova, ovvero Simone D’Angelo: parlando con il direttore di Telenord Giampiero Timossi, il dirigente giovane dem spiega «Dopo che l’avvocato di Spinelli, Andrea Vernazza, ha rivelato che il suo assistito aveva detto di aver pagato tutti, sono andato a rivedermi i bilanci del Pd».
Ebbene, secondo D’Angelo dal 2021 in poi non è giunto alcun soldo, ma risulta che Spinelli abbia pagato con un bonifico da 25mila euro il Partito Democratico nel 2010 quando Burlando correva per la presidenza della Regione: «Ho deciso di rendere la cosa pubblica perché penso che la chiarezza sia il solo strumento per dare risposte ai cittadini e mi auguro che il Pd inizi una fase nuova».
LA POSIZIONE DI TOTI: “DIMOSTRERÒ LA MIA INNOCENZA”. TRA DUE SETTIMANE L’INTERROGATORIO DEL GOVERNATORE LIGURE
Spinelli ai magistrati ha poi sottolineato come nei vari incontri sullo yacht l’invito era esteso sempre a tutti: «Toti parla al vento, è rimasto un giornalista, non ha fatto niente», lo “scagiona” in qualche modo l’imprenditore genovese davanti al gip. In merito poi al famigerato pranzo a Montecarlo, Spinelli conclude dicendo che gli ospiti non pagano mai nulla in quanto lui è un cliente vip, inoltre «i guai con il porto me li ha risolti Aponte», ovvero l’attuale patron di MSC.
L’inchiesta insomma si fa sempre più ingarbugliata ma il quadro di accuse iniziali inizia a prendere una forma tutt’altro che “univoca” nei confronti del Governatore Toti: per Aldo Spinelli quei finanziamenti erano e restano legittimi, con bonifici regolari e senza alcun tentativo di corruzione. Mentre gli inquirenti dovranno cercare di dimostrare tale eventuale dolo, la posizione del Governatore Toti è stata chiarita ieri con una breve nota dell’avvocato Stefano Savi: «non ho commesso alcun reato. Ora penso ad arrivare all’interrogatorio preparato per dimostrare la correttezza del mio operato». Chiuso agli arresti nella sua casa di Ameglia (La Spezia) secondo fonti legali dell’ANSA Toti sta leggendo i copiosi atti e lavora in vista dell’interrogatorio con i pm guidati dal Procuratore Nicola Piacente, fissato tra due settimane. In quel confronto, spiega ancora l’avvocato Savi, Toti intende spiegare tutto nel dettaglio: «Il voto di scambio? Semplici cene elettorali». Da ultimo, le presunte “pressioni” sui membri del comitato portuale per agevolare Spinelli sarebbe state solo un modo per evitare una «guerra nel porto di Genova».