Negli ultimi giorni si è alzato il livello di tensione nel Centrodestra a causa della nascita di Coraggio Italia, il nuovo movimento lanciato da Giovanni Toti e Luigi Brugnaro che vanta già 24 deputati e 7 senatori, diversi dei quali appena usciti da Forza Italia. Intervenuto ai microfoni de La Verità, il governatore della Liguria ha spiegato che il progetto era già in rampa di lancio da diverso tempo, con l’obiettivo di costruire una gamba moderata all’interno della coalizione.
Giovanni Toti ha evidenziato di comprendere il disappunto esternato da Forza Italia, ma ha rivolto un messaggio ai vertici azzurri: «Come mai tanti parlamentari hanno deciso di seguire me e Brugnaro? Come mai questo scontento?». Nel corso del suo intervento, ha messo in risalto che nessuno ha l’esclusiva sui moderati e che nessuno può ritenersi «in diritto quasi divino di rappresentare una parte di società che però non si ritiene più rappresentata. Non sono scomparsi quegli elettori, ma l’attrattività di chi li rappresentava».
GIOVANNI TOTI: “ESCLUDO COINVOLGIMENTO DI MARA CARFAGNA”
Nel corso della lunga intervista con Daniele Capezzone, Giovanni Toti ha spiegato che molti elettori moderati si sono spostati verso altre forze politiche a causa dell’assenza di offerta al centro, rimarcando la necessità di un’offerta politica adeguata. Dopo aver commentato il declino di Forza Italia – «ha perso attrattività, anche a causa, dopo oltre vent’anni, di un fisiologico esaurimento del suo slancio politico» – Giovanni Toti ha voluto inviare un messaggio distensivo a Silvio Berlusconi, per poi escludere un coinvolgimento di Mara Carfagna nel progetto: «Ho sentito solo il primo ministro Draghi per confermargli il leale supporto dei nostri parlamentari al suo governo. Con Mara ci sentiamo in ragione dei nostri compiti istituzionali e anche per un’antica amicizia. So che non ha mai nascosto la sua insoddisfazione per il centrodestra così com’è ora, ma naturalmente spetta a lei fare ogni valutazione al riguardo». Poi una battuta sulla nuova formazione e sulla leadership tra lui e Brugnaro: «Voglio dare il mio contributo, ma non essere l’ennesimo “leaderino”, ho obiettivi più ambiziosi: tutto il resto lo decideranno gli elettori. Tra noi c’è complementarietà. E se l’avventura funziona, ci sarà spazio per tutti; se non funziona, non ce ne sarà per nessuno. Dunque, è inutile litigare per troni virtuali».