«Direi che l’applauso liberatorio dello studio dica cosa significa questo Festival. L’anno scorso fui costretto a chiudere ristoranti e bar perché la provincia di Sanremo era tra le più colpite d’Italia. Quest’anno, invece, la curva del Covid sta continuando a scendere e questo è un ottimo segno»

: così Giovanni Toti alla vigilia dell’inizio del Festival di Sanremo 2022 ai microfoni di Oggi è un altro giorno.



Il governatore della Liguria ha ripercorso l’importanza del Festival di Sanremo per la musica italiana e per la sua regione: «È un programma televisivo che ha attraversato varie epoche della nostra, le più felici e le più drammatiche. È un segno catartico e liberatorio per chi lo vedrà da questa città e per chi lo vedrà dalla televisione».



GIOVANNI TOTI SUL CENTRODESTRA

Giovanni Toti

è poi tornato sulla rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, con gli attacchi di Giorgia Meloni ai partiti centristi: «Giorgia ce l’ha un po’ con tutti, sono in buona compagnia (ride, ndr). Lei è all’opposizione, non ha mai votato Mattarella e si colloca cristallinamente come anti-sistema: è evidente che sia rimasta delusa. Io non sono rimasto deluso. Credo che il Parlamento avrebbe avuto voglia di votare Mattarella fin dal primo giorno. Ciò che ci ha spinto a non farlo è che lo stesso Mattarella non era a disposizione per un secondo mandato. Ritengo anche che vi fossero altre opzione sul terreno, penso al Presidente Draghi e a Pier Ferdinando Casini. Ma è stata una settimana convulsa ed è finita bene: le istituzioni sono in sicurezza. Se fosse andato diversamente, avremmo rischiato di perdere il primo ministro e il presidente della Repubblica». Giovanni Toti si è poi soffermato sul futuro della coalizione: «Il Centrodestra è finito per come lo abbiamo conosciuto? Io credo che questo sia un po’ il sentire di tutti, ma questo non vuol dire che non si possa ricostituire in forme diverse. Oggi Salvini ha lanciato alcune suggestioni che avevo fatte mie tempo fa».