Giovanni Toti, ex governatore della Regione Liguria, ha scelto di patteggiare dopo le accuse di corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. Ospite di Mattino Cinque, spiega: “Dopo quattro anni di inchieste, di indagini, di pedinamenti, di intercettazioni, con la descrizione della Regione Liguria come una cloaca di ogni male, con una potenza di mezzi mai vista, la Procura ha tolto ogni cosa dal tavolo. Ha detto che io e i miei collaboratori non ci siamo mai intascati un euro, che i soldi usati erano legittimi. Con i magistrati c’è però una situazione sulla quale non ci accorderemo mai”.



“Un imprenditore che ha avuto solo atti legittimi ma che finanzia la politica lo fa per creare un clima a lui favorevole o perché gli ha dato le risposte nei tempi in cui ne aveva bisogno? Credo sia un dibattito da Parlamento della Repubblica”, afferma ancora. Secondo la Procura non ci sono atti illeciti ma un comportamento improprio. Giovanni Toti spiega: “Io non ammetto nulla ma ho deciso di non andare in aula per vedere chi ha ragione e di accordarmi a metà. I partiti non hanno più un finanziamento pubblico, campano dei privati. Per questo ripeto la domanda di prima”.



Giovanni Toti: “Abbiamo sempre agito correttamente”

Giovanni Toti ha scelto di patteggiare e di non andare in aula. “Credo fosse di interesse di tutti dimostrare che la Regione Liguria abbia sempre agito correttamente. Non è mai uscito nulla, i soldi erano registrati e legittimi, servivano per far conoscere ai cittadini i nostri progetti. Se fossimo andati avanti questo discorso non si sarebbe concluso quindi per questo ho scelto di patteggiare. La politica deve rispondere ad alcune domande che andranno in qualche modo ad incidere. Dobbiamo stabilire cos’è un finanziamento lecito o illecito altrimenti di illeciti ce ne saranno molti” spiega a Mattino Cinque.



Secondo l’ex governatore della Regione Liguria, “se io parlo a dieci imprenditori e dico che davanti hanno una politica amica, quegli imprenditori possono decidere di finanziarmi o meno. Tutti possono venire nel mio ufficio a chiedere a che punto è la loro pratica, non è corruzione. Così facendo fuggiranno tutti quanti gli imprenditori. Gli atti di concessione, le proroghe, tutto quello uscito da quel porto, quando era legittimo è stato fatto, ma nulla di illegittimo è uscito fuori. Pensiamo questo negli Stati Uniti, cosa potrebbe succedere”.