Giovanni Truppi, uno dei 25 artisti in gara in occasione del Festival di Sanremo 2022, è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni della trasmissione di Rai Due “Tonica”, condotta da Andrea Delogu e andata in onda nella serata di martedì 29 marzo 2022. L’artista, che sul palco del teatro “Ariston” ha interpretato il singolo “Tuo padre, mia madre, Lucia”, ha parlato proprio dei suoi ricordi legati a quanto vissuto sulla propria pelle in landa matuziana: “Sono contento dell’esperienza di Sanremo. Sono andato lì abbastanza consapevole del fatto che alcuni avrebbero amato questa canzone, mentre ad altri non avrebbe fatto lo stesso effetto. Si tratta di un brano particolare, che mi rappresenta molto. Era l’unico modo per me di fare quell’esperienza”.

Peraltro, grazie a “Tuo padre, mia madre, Lucia”, Giovanni Truppi ha vinto il Premio Lunezia per Sanremo 2022, riconoscimento teso a incoronare il miglior testo fra quelli presentati dai big: “Un componimento raffinato e originale, dotato di peculiarità proprie che lo differenziano dalle ordinarie narrazioni di storie d’amore”, ha spiegato il patron De Martino, alle cui parole hanno fatto eco le motivazioni espresse dal critico musicale Dario Salvatori, membro della commissione giudicatrice, secondo il quale Giovanni Truppi ha meritato la vittoria “per la capacità di raccontare un’Italia solo apparentemente minore e perfettamente contemporanea, dimostrando che è possibile essere un artista indipendente anche a quarant’anni. Anche al Festival di Sanremo”.

GIOVANNI TRUPPI: “ECCO IL MIO CONSIGLIO PER CANTARE BENE…”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con Andrea Delogu a “Tonica”, Giovanni Truppi ha fornito la propria definizione di musica indipendente: “La musica indipendente è quella che si sviluppa ed esiste lontano dai riflettori, che fino a poco tempo fa era ribattezzata ‘alternativa’. In altri termini, è quella musica che si evolve al di là delle logiche di mercato”.

Infine, un consiglio per cantare bene: “Tempo fa sono stato insegnante di canto. C’è una cosa che faccio ancora adesso e che serve per riscaldare la voce e ‘portarla in testa’: fare una tromba con la bocca ed emettere il suono più forte che si può”.