In giro per l’Italia con il suo spettacolo “Vernia o non Vernia”, Giovanni Vernia si è raccontato a tutto tondo ai microfoni di Oggi è un altro giorno. Il celebre comico ha ripercorso la sua carriera ricca di successi e ha rivelato di aver iniziato con le parodie sin da bambino, a “danno” dei suoi parenti: «Da piccolino avevo questa cosa di fare le parodie delle parenti. Non erano felici (ride, ndr)».



Giovanni Vernia ha vestito i panni di un personaggio divenuto iconico, ovvero Johnny Groove, e nel salotto di Serena Bortone ha raccontato un aneddoto sui particolari pantaloni che indossava per gli sketch: «Io facevo l’ingegnere, cercavo un paio di pantaloni particolare per i miei spettacoli. Ho trovato questi pantaloni a pois in un mercato di Londra. Questa texture muccata mi diceva: “Vieni, vieni”. La commessa quando li ho indossati si è messa a ridere e ho deciso di comprarli. Costarono anche parecchio».

GIOVANNI VERVIA A OGGI È UN ALTRO GIORNO

Nel corso del dialogo con la Bortone, Giovanni Vernia ha ricordato il padre Luigi, inizialmente poco convinto della sua carriera da comico: «Anche se non me lo dava a vedere, ero lo smerciatore delle mie cartoline. Per lui la vera consacrazione è stata quando sono apparso su Rai 1. Mi chiamò per dirmi che si era divertito tanto». Giovanni Vernia ha poi ricordato la madre, morta quando lui aveva appena diciassette anni: «Non so cosa direbbe mia madre. Io e mia sorella eravamo ragazzini quando lei è morta, è stata dura. Io ho due figli, Giulio e Matilda. Cosa gli ho trasmesso dei miei genitori? Mia madre era molto buona, anche ingenua. Questa cosa la rivedo nei miei comportamenti».

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