Giovanni Vincenti ha confessato: il proprietario della cascina di Quargnento (Alessandria) ha ammesso di essere stato lui a programmare l’esplosione, causando la morte dei tre vigili del fuoco. «L’ho fatto per i soldi dell’assicurazione», ha spiegato il 55enne agli inquirenti nella notte: il procuratore Capo di Alessandria Enrico Cieri ha affermato che «per lui l’accusa è di omicidio, disastro doloso e lesioni volontarie». Ma chi è Giovanni Vincenti? Imprenditore, da qualche anno era titolare di un sito web per l’organizzazione di viaggi. In passato aveva fondato e gestito un maneggio, ceduto qualche anno fa, e da diverso tempo provava a vedere la cascina di via San Francesco d’Assisi a Quargnento, senza successo. Vincenti da due anni abita ad Alessandria insieme alla moglie, indagata per concorso nei reati di crollo doloso e omicidio volontario plurimo e lesioni volontarie.
CHI E’ GIOVANNI VINCENTI, PROPRIETARIO DELLA CASCINA ESPLOSA AD ALESSANDRIA
Intervistato da Rai News 24 dopo la tragedia, Giovanni Vincenti aveva commentato: «E’ difficile dimenticare quello che ho visto: le immagini di un film dell’orrore, lì era peggio. Sto versando lacrime da ieri, io e mia moglie siamo affranti e disperati per quello che è accaduto. Io sono arrivato per primo, sono stato chiamato da un brigadiere all’1.10 quando il primo scoppio era già avvenuto: io sono arrivato tre minuti dopo il secondo scoppio, fossi arrivato prima probabilmente sarei anche io sotto quelle macerie. Nel tempo ho subito diversi atti dolosi da un personaggio che avevo preso a lavorare con me e che poi mi aveva piantato in asso. Atti di minaccia? Più che altro dei dispetti, una serie di dispetti: una volta mi è sparita una cagnolina. Noi non siamo mai stati benvoluti da quel Paese». Il proprietario della cascina di Quargnento aveva anche smentito di possedere le bombole del gas: «No, io avevo il metano e tra l’altro era staccato da due anni, da quando ci siamo trasferiti. Credo sia stato un errore di chi non aveva neanche tanto bene idea di quello che dovesse fare. Un maledetto errore che le ha fatte scoppiare in tempi diversi».