La storia di Giovannimaria Rainaldi, bambino morto a soli 7 anni a causa di un tumore, è stata ricordata recentemente sul penultimo numero del settimanale “Maria con te” e ripresa da Aleteia. Giovannimaria viene descritto dall’autrice dell’articolo, Francesca Giordano, come “un bambino meraviglioso che ti entra nel cuore e ti lascia un profumo di Paradiso”. A scegliere il suo nome era stata la mamma Cinzia Fratucello perché desiderava che “mai Giovanni fosse separato da Maria. Ed è stato così. Lui era innamorato della Madre”, come sostenuto nell’intervista al settimanale.
Era il 30 maggio 2013, la mattina di giovedì del Corpus Domini, quando la vita di Giovannimaria si fermò a soli 7 anni. Al bambino sin dall’età di 18 mesi fu diagnosticato un ganglio- neuroblastoma, raro tumore che si manifesta soprattutto neonati o comunque nei bambini prima dei 10 anni. La sua giovane vita sarà caratterizzata da continui viaggi tra Roma e New York (qui nel 2012 riceverà la Prima Comunione e la Cresima), ma anche dolorosi interventi chirurgici e cicli di chemioterapia. Il tutto però senza mai perdere il sorriso. La madre lo definisce “un portatore sano di gioia, di pace, di una saggezza che non è di questo mondo e alla quale tanti hanno attinto”. A rivolgersi a lui sono stati in tanti, ed ogni volta chiedevano la sua intercessione per ricevere grazie.
Giovannimaria, bimbo di 7 anni morto di tumore: la grande fede in Gesù e nella vita eterna
La giovane età di Giovannimaria Rainaldi e le sofferenze, non gli impedirono, anche in carrozzella, di prendere parte ai pellegrinaggi mariani al Divino Amore, a Lourdes e a Medjugorje. E’ sempre lui a desiderare ogni giorno di poter recitare il Rosario. Sebbene svolgesse una vita, per quanto possibile, normale, racconta ancora la madre: “Adorava il Santissimo Sacramento e desiderò nutrirsene ogni giorno. Sembrava consapevole di portare una sofferenza che serviva per la salvezza delle anime e la offriva con amore, in unione al Crocifisso e alla Vergine Madre”. La sua fede era fuori dal comune e fu proprio lui a sostenere la madre nei momenti di maggiore debolezza: “Mamma, la vita è bella. Questa vita me l’ha donata Gesù, ed è bella, capito? Never give up, mamma”, le avrebbe detto.
Per tale ragione fu proprio Giovannimaria a spronarla a non mollare mai dandole una motivazione fortissima: “Mamma, la tua immaginazione non può arrivare a vedere le cose belle che sta preparando Gesù per me e per te”. Il bambino durante la sua permanenza nella vita terrena non ha mai dubitato per un solo istante dell’esistenza di una vita eterna in vista della quale negli ultimi tempi ha cercato di prepara anche la sua famiglia: “Mamma, non ti preoccupare del mio corpo più di tanto… Ti mancherò, vorrai baciarmi e curare il mio corpo come hai fatto sempre, ma sai che devo andare da Gesù”. E proprio quando ormai era arrivato agli sgoccioli della sua breve esistenza, rivolgendosi ancora alla madre disse: “Mamma Gesù era costretto sulla croce, e non poteva muoversi, come io sono su questo letto. Non c’è nessuna differenza. Mamma ora aiuto Gesù a portare la croce”. Prima di andarsene raccomandò la madre di pregare per le persone cattive.