Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini ha voluto fare chiarezza sull’argomento Green Pass per quanto concerne il trasporto pubblico locale, precisando che “nessuno ha mai pensato che servisse un controllore per ogni autobus, ma, come abbiamo scritto nelle linee guida, immaginiamo il controllo a terra, magari a campione”. Dichiarazione rilasciate a “Radio Immagina” in occasione della Festa nazionale dell’Unità di Bologna e riferite, ovviamente, ai pullman e ai mezzi a media o lunga percorrenza.
Il diretto interessato ha aggiunto inoltre che “discuteremo con sindacati e società la revisione di uno degli allegati, proprio per capire sul posto di lavoro la sicurezza dei lavoratori, perché purtroppo sappiamo che i lavoratori sono oggetto di reazioni violente”. D’altro canto, settembre non rappresenta uno snodo cruciale soltanto per la ripartenza della scuola, ma anche per la ripresa di tante attività: è per questa precisa ragione che ormai da mesi “lavoriamo con le Regioni e le Province Autonome per programmare questa fase. Abbiamo i tavoli prefettizi dove si incontrano le diverse componenti e definiscono i servizi aggiuntivi da mettere in campo ed eventualmente gli sfasamenti di orari. Sulla base di queste discussioni giovedì invieranno ai ministeri i loro piani”.
ENRICO GIOVANNINI: “IL GREEN PASS NON SERVIRÀ PER SALIRE SUI BUS, L’ABBIAMO DETTO”
Ritornando sull’argomento Green Pass, il ministro Enrico Giovannini, come scrivono i colleghi de “Il Messaggero”, che hanno raccolto le sue parole in merito, ha asserito che la carta verde non servirà per salire sui bus: “Lo abbiamo chiarito da almeno dieci giorni. Intanto, si passa all’80% di capienza in zona bianca e gialla e non più il 50%. Un’altra cosa importante di cui non tutti si sono resi conto è che, grazie ai fondi messi in campo dai governi, precedente e attuale, le aziende di trasporto pubblico locale già quest’anno hanno aumentato mediamente del 4% l’offerta, nel corso della giornata”.
Dal momento che i servizi aggiuntivi sono concentrati maggiormente nelle ore di punta, si immagina mediamente “il 15-20% di aumento, tanto è vero che a maggio e a giugno con gli studenti in presenza non mi sembra sia stata segnalata una situazione di estrema difficoltà”.