L’esperta di armi nucleari, l’italiana Francesca Giovannini, analista del Belfer Center dell’Università americana di Harvard, è stata in collegamento ieri sera con il programma di La7, DiMartedì, soffermandosi sulle possibilità che la guerra in Ucraina sfoci in un conflitto nucleare. “Ho pensato tanto in questi giorni – esordisce Francesca Giovannini – a qual è il ruolo degli esperti nucleari in un dibattito così acceso e importante, quando parliamo di rischi dobbiamo essere sobri e anche cercare di parlare di che cosa si può fare per ridurre questi rischi”.



Fatte queste doverose premesse l’esperta di armi nucleari ha spiegato: “Ci sono due dimensioni legati agli armamenti e il primo è un rischio strategico. Questa potenziale escalation e allargamento della guerra ai confini della Nato, e possibilmente anche agli Stati Uniti, profila un rischio gravissimo e catastrofico”.



FRANCESCO GIOVANNINI: “IL PENTAGONO E LA NATO SI STANNO GIA’ MUOVENDO PER…”

Poi ha aggiunto: “Ci sono state politiche e strategie già prese dal Pentagono e dalla Nato per evitare qualsiasi ambiguità strategica. Ad esempio due settimane fa sono state cancellati dei test missilistici come quello del Minutman tre”. Poi, parlando concretamente di una possibilità che l’invasione russa dell’Ucraina veda l’utilizzo di armi atomiche, Francesca Giovannini ha aggiunto: “E’ improbabile in questo momento l’uso di armi atomiche ma non è zero, in parte per le difficoltà che i russi hanno incontrato sui campo”.



L’esperta ha ricordato inoltre come i russi abbiano altre armi in loro possesso: “Oltre al nucleare c’è il rischio di armi chimiche e i russi hanno precedenti in tal senso. Per quanto riguarda le centrali nucleari – ha aggiunto e concluso – ci sono stati dei passi avanti, ad esempio sono stati inviati esperti nucleari ma un punto rimane da fare soprattutto in alcune centrali dove lo staff ucraino viene obbligato a lavorare con la pistola alla testa”. Insomma, una situazione tutt’altro che rosea e nulla è da lasciare al caso.