«In questi giorni sono morti più di 60 sacerdoti qui in Italia per l’attenzione ai malati, negli ospedali. Con medici e infermieri sono santi della porta accanto, sacerdoti che servendo hanno dato la vita»: con queste parole Papa Francesco ha introdotto la Messa in Cena Domini che segna l’inizio del Triduo verso la Pasqua del Signore. Mentre qui sotto continuate a trovare la diretta video streaming dell’evento (già in diretta tv su Rai 1), l’omelia del Santo Padre nella Santa Messa dell’Ultima Cena affronta subito il tema della Lavanda dei Piedi che quest’anno purtroppo non è stata possibile celebrarla “fisicamente” con i carcerati (come è stato solito abituarci Papa Francesco):



«Lasciate che Cristo vi lavi i piedi. Abbiate il coraggio di perdonare, la vostra porta sia sempre aperta», e poi ancora «Ringrazio Dio per voi sacerdoti. Gesù vi vuole bene e vi chiede soltanto di lasciarvi lavare i piedi, non siate testardi come Pietro». Al termine della riflessione il Santo Padre si mette assolutamente alla stregua di tutti gli altri peccatori e insiste «sacerdoti peccatori che insieme ai vescovi peccatori e al Papa peccatore non si dimenticano di chiedere perdono e imparano a perdonare» e ancora in conclusione «Tutti siamo sacerdoti, anche il Papa. Siamo unti del Signore».
Qui il libretto per seguire la Santa Messa in Cena Domini

MESSA PAPA FRANCESCO, INIZIA IL TRIDUO

È in corso la Santa Messa in Cena Domini con Papa Francesco dalla Basilicata deserta di San Pietro, il primo gesto del Triduo Pasquale con il quale la Chiesa accompagna tutti i fedeli nella viva memoria della Passione e Resurrezione di Gesù. Con l’Ultima Cena il mistero della carne e del sangue di Cristo si compie e si annuncia, come ha ricordato il vescovo di Bergamo Monsignor Francesco Beschi nell’intervista di oggi ai media vaticani dopo la strage di presi uccisi in un solo mese dal coronavirus in quelle terre: «Il dolore sta dominando i nostri sentimenti ma non manca la speranza, che purtroppo in queste settimane ha dovuto fare i conti con la sofferenza della mia gente e del mio presbiterio. Ma rimane pur sempre un dolore illuminato dalla speranza», racconta il prelato nel giorno del Giovedì Santo quando anche da Bergamo benedirà simbolicamente tutte le bare delle chiese diocesane. Con che occhi guardare alla Pasqua 2020 che si avvicina a cominciare dalla Messa in Cena Domini? Beschi è schietto e diretto: «L’impossibilità di celebrare i riti della Settimana Santa insieme alla comunità è un sacrificio enorme ma che facciamo con tutto il cuore pur di contenere il contagio e salvare vite. D’altronde, l’essenzialità delle celebrazioni ci provoca alla verità.

Ancora il vescovo di Bergamo conclude «I segni sono importanti se corrispondono alla verità della vita. La nostra situazione si può rappresentare con l’immagine dell’esilio: siamo stati esiliati da tutto ciò che erano le abitudini della nostra vita quotidiana e della nostra vita ecclesiale. E come il popolo in esilio, non abbiamo più nulla di quello che avevamo prima. Allora cosa ci resta? Ci rimane la preghiera, la Parola di Dio, la condivisone fraterna ma soprattutto mettere la nostra vita nelle mani del Signore. Questo può essere un dinamismo pasquale fortissimo. Morire con Cristo per risorgere con Lui».

IL RITO SPECIALE DEL GIOVEDÌ

Uno dei riti più caratteristici della Messa in Cena Domini del Giovedì Santo, avviene verso la fine della celebrazione, subito dopo la Comunione. Nel rito romano – che sarà naturalmente quello utilizzato da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro – una pisside, contenente Ostie consacrate da distribuire nella liturgia del venerdì Santo (nella quale non ha luogo la consacrazione) viene portata in processione, accompagnata dal canto di un inno eucaristico, all’Altare della riposizione del Santissimo Sacramento, il luogo che all’interno di ogni chiesa è deputato proprio alla collocazione del Corpo di Cristo durante il Triduo pasquale.

Il rito è simile anche per gli ambrosiani, che tuttavia non prevedono nemmeno la distribuzione dell’Eucaristia al Venerdì Santo, dunque la chiusura del tabernacolo all’Altare della riposizione con la pisside proseguirà fino alla Veglia Pasquale della sera del Sabato Santo. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

OGGI MESSA IN CENA DOMINI A SAN PIETRO CON PAPA FRANCESCO

Sarà un Giovedì Santo diverso dal solito, con una Messa in Cena Domini “segnata” dalla pandemia: questo perché sarà un’intera Pasqua molto strana, particolare ma non per questo meno “intensa”. Il coronavirus ha sconvolto la vita di tutti e anche nella preparazione alla Resurrezione del Signore la Chiesa stessa è dovuta intervenire per rivoluzionare la Settimana Santa fin dagli appuntamenti con Papa Francesco. La regola da seguire è la chiusura di tutte le chiese e il divieto di assembramenti, il che porta inevitabilmente a poter seguire i riti con il Santo Padre dell’intera Settimana Santa in rigorosa diretta tv (su Rai 1 e Tv 2000) e video streaming sul canale YouTube di Vatican News.

E così per la prima volta si avrà un Giovedì Santo celebrato senza la Messa crismale nel quale si consacrano gli oli necessari per i sacramenti, ma soprattutto senza la Lavanda dei Piedi che Papa Francesco dal 2013 sceglieva di celebrare all’interno di un carcere d’Italia. Di conseguenza, la Messa in Cena Domini non verrà celebrata all’interno del medesimo carcere come avveniva fino agli anni scorsi, bensì in Basilica di San Pietro a partire dalle ore 18. La novità è contenuta nelle disposizioni emanate dal prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il cardinale Robert Sarah, con il decreto del 25 marzo 2020 che di fatto vietano la presenza di “pubblico” e ribadiscono la possibilità di seguire solo via telematica tutti gli avvenimenti della Settimana Santa verso la Pasqua.

MESSA CENA DOMINI: ORIGINI E SIGNIFICATO

Con la Santa Messa nella Cena del Signore si rimembra la memoria dell’Ultima Cena di Gesù insieme ai 12, dove venne sì tradito da Giuda ma dove anche consegnò alla intera Chiesa nascente la modalità della diffusione della fede. Con la carne del Suo Corpo e con il vino del Suo Sangue, il Signore annuncia le ultime ore prima della Passione ma anche la giuria della futura Resurrezione: nel Giovedì Santo, la Chiesa Cattolica assieme all’unità del Papa rinnova quella “Cena Domini” con l’ultima Santa Messa prima della Veglia Pasquale del Sabato Santo, anticipando il dolore del Calvario nella Via Crucis di domani, Venerdì Santo.

«Nella vita ci sono dei problemi, litighiamo tra noi, ma questa deve essere una cosa passeggera perché nel cuore nostro ci deve essere questo amore di servire l’altro», spiegava nell’omelia di un anno fa Papa Francesco durante la Santa Messa in Cena (Coena) Domini all’interno del carcere di Velletri. «A cena, poi, li sorprese: tese loro un agguato. Li sfidò dal basso: Lui ch’era venuto dall’Alto per illuminare bassifondi, scantinati, sottoscala. A scartavetrare i piedi, che sono i ripostigli delle sciagure. Li sfidò rasoterra, proprio loro ch’eran uomini con i cuori ancora gonfi di boria, i cervelli riluttanti al servizio: “Cominciò a lavare i piedi dei discepoli” (Gv 13,5)», ricordava invece Don Marco Pozza (cui sono affidate le meditazioni della Via Crucis di domani, ndr) per il Sussidiario.net

NIENTE CERIMONIA DEL CRISMA E LAVANDA DEI PIEDI

«Considerato il rapido evolversi della pandemia da Covid-19 e tenendo conto delle osservazioni pervenute dalle Conferenze episcopali, questa Congregazione offre un aggiornamento alle istruzioni generali e ai controlli già dati ai Vescovi nel precedente decreto del 19 marzo 2020», si legge nel decreto emanato dal Vaticano lo scoro 25 marzo, aggiungendo poi «Dal momento che i dati della Pasqua non possono essere trasferiti, nei paesi colpiti dalla malattia, dove sono regolamentati circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i Vescovi e i Presbiteri celebrano i riti della Settimana Santa senza concorso di popolazione e inogo la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace».

Questo significa che le tradizionali Messa Crismale e Lavanda dei piedi sono stati annullati per volere di Papa Francesco e dalla Santa Sede in ottemperanza alle misure anti-coronavirus varate dal Governo italiano. Per quanto riguarda la Messa del Crisma «Valutando il caso concreto nei diversi Paesi, le Conferenze Episcopali possono dare indicazioni su un eventuale trasferimento ad altri dati» nei prossimi mesi, mentre per sui riti del Giovedì Santo «La lavanda dei piedi, già facoltativa, se ometta. Al fine della Messa nella Cena del Signore si omette anche la processione e il Santissimo Sacramento si custodisca nel tabernacolo. In questo giorno si concede eccezionalmente ai Presbiteri la facoltà di celebrare la Messa senza concorso di popolo, in luogo adatto».

Ogni anno l’appuntamento voluto dal Pontefice vedeva la celebrazione del rito con cui Gesù si “inchinava” ai suoi stessi discepoli, lavando i piedi a dodici ospiti di diverse strutture carcerarie, sia uomini che donne, sia credenti che non credenti o di altre fedi religiose: Papa Francesco vi rinuncia a malincuore, ma non per questo viene meno il senso dell’intera celebrazione verso la Pasqua «I fedeli sono avvisati dall’ora di inizio delle celebrazioni in modo che siano unirsi in preghiera nelle proprie strutture. Potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. In ogni caso resta importante dedica un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum».