Siamo ormai alle battute finali di questa magnifica edizione del Giro d’Italia 2021. Poche tappe alla conclusione della corsa rosa a Milano con Egan Bernal che leader indiscusso della classifica generale è pronto a giocarsi il tutto per tutto assieme al Team Ineos per il trionfo finale. Pure il colombiano, che ha ampio vantaggio in graduatoria, non può dirsi certo al sicuro: ad attenderlo in questi giorni saranno ancora due tappe di montagna, dove fanno paura gli arrivi in salita sia all’Alpe di Mera che all’Alpe Motta, senza dimenticare la crono finale meneghina. Contro poi avversari veramente motivati, dall’azzurro Damiano Caruso al britannico Simon Yates, pronti a dare battaglia fino all’ultimo metro prima del traguardo finale. Ci attende sicuramente un finale emozionante, ricco di colpi di scena. Per fare il punto sulla corsa rosa abbiamo sentito Gianni Motta, vincitore del Giro d’Italia nel 1966: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Come vede  le prossime tappe del Giro i prossimi arrivi in salita, Alpe di Mera e Alpe di Motta? Credo che ormai Bernal abbia in mano il Giro, non sono queste due tappe che potrebbero cambiare la classifica finale.

Giudica l’arrivo all’Alpe di Mera in grado di cambiare le gerarchie del Giro? Solo se farà freddo, pioverà non credo che le cose possano cambiare a questo punto del Giro.



E quanto potrà incidere sulla classifica finale la cronometro di Milano? Sono solo 30 chilometri e in ogni caso Bernal saprà difendersi nella cronometro.

Bernal però in crisi nella tappa di Sega di Ala, solo un episodio… Una cotta, un episodio che possono capitare durante una corsa a tappe, niente di più.

Quali saranno le ambizioni di Caruso, maglia rosa finale per il corridore siciliano di Ragusa? No non credo,  già nella tappa di Sega di Ala non aveva staccato Bernal. Piuttosto complimenti a un corridore di 33 anni che ha fatto questo exploit al Giro. Anche se forse è esploso molto tardi.



O forse è Yates il corridore favorito del Giro a questo punto? Sicuramente proverà ad attaccare, a mettere in difficoltà Bernal, giocherà tutte le sue carte.

Quanto conterà il lavoro di squadra in questi ultimi giorni, chi ha la squadra più forte? Il lavoro di squadra ha una grande importanza come sempre in tutti i grandi Giri, in tutte le gare di ciclismo. E devo dire in questo senso che Bernal ha un’ottima squadra, si difende bene

C’è qualche corridore che l’ha deluso, qualcuno che l’ha sorpreso positivamente? Evenepoel ne ha passate tante, è caduto anche questa volta, ha troppo paura di andare in discesa. Deve liberarsi da questo problema per diventare un campione. Nibali è a fine carriera. Complimenti a Fortunato per la sua impresa sullo Zoncolan ma è anche vero che era un corridore fuori classifica e ha potuto fare tutto quello che voleva.

Chi vincerà il Giro d’Italia? Dico Bernal, punto su di lui.

(Franco Vittadini)