Qual è la prospettiva di oggi per la Regione Siciliana? «La domanda è complicata», risponde di primo acchito l’assessore alle attività produttive Girolamo Turano, intervistato in occasione del Meeting 2020 Special Edition. «Perché la Sicilia paga la sua marginalità periferica per fatti geografici e paga anche una strategia in termini di infrastrutturazione che ha rallentato il percorso di crescita della Sicilia stessa. Non a caso oggi si continua a parlare di progetti su cui ogni dieci, cinque anni si cambia idea. Questo ci addolora».
Su questo «il presidente della Regione (Nello Musumeci, ndr) e l’assessore Falcone (Marco, infrastrutture e mobilità, ndr) sono stati molto bravi perché hanno aperto una vertenza forte, forse non si era mai verificato, con l’Anas e le Ferrovie dello Stato perché se sbagliamo, e continuiamo a sbagliare e continuiamo a considerare la Sicilia un posto dove per andare da Ragusa a Trapani bisogna impiegare parecchie ore con il treno, chiaramente non siamo competitivi».
Di contro «abbiamo un posto così bello, di cui si comincia a parlare tanto bene nel mondo e su cui ci sono tantissimi interessi da parte di chi vede la Sicilia con un occhio diverso. Noi su questo stiamo recuperando velocemente investendo bene in termini di potenziamento del sistema aeroportuale. Farà la differenza. Da qui a qualche anno di Sicilia si parlerà non solo perché l’immagine l’abbiamo saputa cambiare, ma perché siamo riusciti in termini di collegamenti a garantire nuovi servizi e la possibilità di venire qua e godersi per davvero la vacanza. Il turismo è una cosa su cui il presidente della Regione punta veramente tanto».