Gisela Madrid, infermiera di Maradona, racconta la sua verità a Live Non è la d’Urso
Cosa è successo a Maradona nelle sue ultime ore di vita? Chi c’era nella sua stanza al momento della morte e si poteva davvero fare qualcosa per salvarlo? Le indagini hanno preso il via nelle ore seguenti alla sua morte per cercare di mettere ordine a quanto è accaduto e la prima persona ad essere ascoltata dagli inquirenti è stata proprio Gisela Madrid, l’infermiera che è stata al suo fianco nei suoi ultimi giorni, la stessa che, a suo dire, ha cercato di rianimarlo applicando il massaggio cardiaco e facendogli la respirazione bocca a bocca ma senza ottenere molto. La sua verità questa sera sarà rivelata a Live Non è la d’Urso dove l’infermiera sarà ospite per dire quello che è successo quella mattina a casa del Pibe de Oro e chi era presente al momento della sua morte.
Gli appunti di Gisela Madrid e le rivelazioni su quella mattina
Gisela Madrid, l’infermiera che è stata accanto al ‘Diez’ fino a qualche attimo prima della sua morte, è stata ascoltata dagli investigatori e proprio a loro ha raccontato che quella mattina alle 6.30 circa, ha sentito Maradona alzarsi per andare in bagno e poi il nulla fino alle 11.00 quando poi è successo quello che tutti ormai sanno. La donna avrebbe consegnato alla procura di San Isidro un diario personale con alcuni appunti scritti proprio in quei giorni per tenere d’occhio la situazione di Maradona, appunti in cui sarebbero presenti dettagli importanti sulla sua salute, compresa la cena che ha consumato la sera prima di morire, una pizza. Gli inquirenti stanno cercando di capire quello che è successo tra l’ora in cui Maradona si è alzato per andare in bagno e le 11.00 quando poi è stato trovato senza vita o quasi. Secondo l’infermiera, infatti, quando lei è arrivata nella stanza a quell’ora il polso ancora era presente anche se debole. Nella stanza c’erano la psichiatra Agustina Cosachov, ora indagata per omicidio colposo: “È rimasta pietrificata davanti al letto di Maradona, sono stata io a tentare di rianimare il paziente”.