In esclusiva per la prima volta, la veggente di Trevignano, Gisella Cardia, è stata intervistata durante il programma Le Iene, in onda su Italia 1. “Vogliamo che venga fuori la verità”, confessa la veggente, “chiamatemi Gisella. Hanno buttato del fango, continuamente, tutti i giorni, tutte le trasmissioni, anche internazionali. Vengono dette continuamente bugie e falsità assolute“, ragione per cui lei e il marito hanno deciso di dire una volta per tutte la loro verità, nonostante le voci che li volevano spariti chissà dove.



“C’è stata una condanna”, racconta Gisella Cardia parlando della bancarotta, “mi sono fidata di persone che mi hanno messo in mezzo. Non è bancarotta fraudolenta, ma più una distrazione, la chiamano giuridicamente. Poi non è una condanna definitiva, perché fino al terzo grado di giudizio sono innocente”. Passando alla sua storia, invece, racconta che “siamo andati a Medjugorje per celebrare la madonna quando ci siamo conosciuti”. Tornati a casa, però, “la statuetta ha iniziato a trasudare olio profumato dal manto. Poi anche il dipinto di Gesù, che abbiamo preso vicino al Vaticano. Dopo un po’ di tempo ha cominciato a piangere lacrime di sangue e poi c’è stata la prima apparizione”, conferma Gisella Cardia. “Apri le porte di casa tua perché ti manderò tante persone per essere convertite”, mi disse. Arrivammo a 100 persone per volta” e furono costretti a recarsi sulla collina.



La veggente: “Mi hanno minacciata di volermi picchiare”

Sulle sue apparizioni Gisella Cardia racconta che avvengono sempre in stato di “estasi. È come se andassi in un’altra dimensione”. Parlando delle accuse che le hanno mosso, a partire dal sangue di maiale, sostiene che “i ris portarono via anche il nostro dna. Ma non abbiamo mai avuto i risultati, ci dicevano che è complicato, che avremmo visto..”. Sul fatto che fosse di maiale, invece, racconta che “l’ha detto presupponendolo uno dei giornalisti, è stata divulgata la sua notizia ma è stato un suo pensiero“.



“Non so perché i miei ex fedeli stanno facendo questo”, spiega ancora Gisella Cardia, raccontando che tutti i soldi delle donazioni ricevuti, sono stati spesi per l’Associazione o per la collina, come certificano i bilanci della stessa associazione. “Ho 400 testimonianze che dicono che quando sono venute qui non hanno mai lasciato soldi, ed anzi anche io li ho rifiutati. Le persone che ci conoscono sanno chi siamo e che non siamo quello che dipingono. È venuta gente che voleva picchiarmi, dietro casa mia, hanno tagliato le gomme della macchina e hanno scritto bestemmie. Arrivano messaggi e mail che ci dicono che dovremo morire”. Gisella Cardia confessa che “ho l’anima a pezzi ma la mia fede è più forte, ho pianto e ho pensato di dire basta a tutto questo, dire alla Madonna di andare da un’altra parte. Non pensavo che la gente fosse così cattiva, nei confronti di una persona che non fa niente se non chiedere alle persone di pregare. Se fossimo truffatori”, conclude, “non saremmo qui ma saremmo andati via”.

La vicenda di Gisella Cardia

Nell’ultimo periodo le pagine di cronaca si sono concentrate, oltre alle varie storie rilevanti, sulla vicenda di Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano che avrebbe, negli anni, avuto diversi incontri con la Madonna. Dalla Santa racconta di aver ricevuto diversi messaggi, facendo di lei una messaggera tra il divino e il terreno. Attorno alla donna si è creato un vero e proprio culto che ha portato in pellegrinaggio a Trevignano tantissimi fedeli, intenzionati a vedere uno dei contatti tra la Madonna e Gisella Cardia. Un culto che si è trasformato in un tempio, con tanto di donazioni da elargire in cambio di miracoli più o meno grossi.

Chi è Gisella Cardia, la veggente di Trevignano

Gisella Cardia, la veggente di Trevignano, ha 53 anni. Siciliana di origine, precisamente nata a Messina, è stata negli anni imprenditrice, fino alla rivelazione avuta nel 2016, dopo un viaggio di ritorno da Medjugorje. Le vicende che l’hanno vista condannare a due anni di reclusione affiorano nel 2013, quando era ancora nota con il nome di Maria Giuseppa Scarpulla, dirigente della società Majolica italiana. Stipulò un contratto di affitto con l’amministratore della società Ceramiche del Tirreno srl, per un canone annuo da 108 mila euro, che secondo i giudici ha dato origine al fallimento, fraudolento.

A quel punto “nasce” Gisella Cardia, che dopo essere sparita dai riflettori, ha deciso di recarsi con suo marito a Medjugorje. Dalla mecca santa avrebbe portato a casa, a Trevignano, una statuetta della Madonna in ceramica, che secondo il suo racconto ad un certo punto avrebbe cominciato a lacrimare. Quella fu l’origine della veggente, che da quel momento ha avuto, nei cinque anni successi, continui incontri con la Madonna, portatrice di messaggi per l’umanità. La apparizioni, raccontava Gisella Cardia, cadevano ogni 3 del mese, in un punto preciso indicatole dalla Madonna stessa. È nata una battaglia per il possedimento del terreno in cui aavvenivano le apparizioni, ragione che ha portato nuovamente la veggente di Trevignano sulle pagine di cronaca. Contestualmente, hanno iniziato ad arrivare anche le denunce per truffa da parte dei fedeli che lamentano di essere stati raggirati, proponendo ingenti donazioni in cambio di miracoli.