Continua a tenere banco la questione dell’origine del covid, argomento attualizzato negli scorsi giorni dal virologo Usa, Anthony Fauci, che non ha escluso una sua creazione nel famoso laboratorio di Wuhan. Una tesi che Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, non esclude totalmente, in quanto, parlando con i microfoni dell’Adnkronos e commentando la possibilità di una fuga da un laboratorio ha spiegato “nessuno può dirlo”, ribadendo di fatto una tesi già esternata ieri sera a Stasera Italia.



La cosa certa è che il Sars-CoV-2 esiste da ben più tempo rispetto a quando è stata dichiarata la pandemia: “E’ assolutamente accertato attraverso studi di filogenesi e anche da studi a cui abbiamo partecipato, trovando il virus nelle acque reflue già a novembre 2019″. Lo scorso luglio, intervenendo in Senato, la Gismondo aveva spiegato che “stiamo parlando di un virus di cui ancora non è stata chiarita l’origine”, e ricordando come a fine dicembre 2019 lo stesso fosse giunto al Sacco: “Il bollettino del ministero della Salute su 41 polmoniti di strana eziologia a Wuhan. Tutti poi abbiamo detto che questo virus veniva dai mercati umidi di Wuhan, peccato che poi abbiamo scoperto che casi di polmonite da un virus sconosciuto c’erano stati anche”.



GISMONDO: “COVID? IN CINA MOLTI PIU’ CASI DI QUELLI UFFICIALI”

L’esperta aveva poi citato uno studio nelle acque reflue di Milano (di cui vi abbiamo parlato anche ieri), che dimostrava come il covid circolasse a Milano già a fine novembre, di conseguenza “scordiamoci quell’origine”, riferendosi alla possibilità che il virus giungesse dal mercati di animali. “Il virus circolava già da tempo – ribadisce oggi la microbiologa – in una forma probabilmente più attenuata, dopo di che delle mutazioni l’hanno reso più aggressivo. Io credo che in Cina ci siano stati molti più casi, come d’altra parte anche le autorità cinesi hanno affermato, di quanti siano stati dichiarati, e certamente molto prima di quando sono stati rivelati all’Oms e al mondo intero”.

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