Si torna a parlare di covid nella prima puntata del 2023 di Fuori dal Coro, noto talk di Rete 4 condotto da Mario Giordano. Nel corso della trasmissione si è analizzata la situazione attuale inerente il coronavirus, anche in relazione a quanto sta avvenendo in queste ultime settimane in Cina, e ospite vi era la professoressa Maria Rita Gismondo dell’ospedale Sacco di Milano. “Il professor Palù e il professor Vaia – ha esordito il noto camice bianco – hanno avuto il coraggio di esprimere posizioni che poi si sono rivelate. Oggi sappiamo perfettamente che il covid è un virus che è finito, che non esiste più. Il virus del 2020 e del 2021 è finito, abbiamo delle varianti che sono un virus completamente diverso. Il virus attaccava i polmoni ed ora le vie aeree, quindi parlare di covid 19 è assolutamente sbagliato”.



La Gismondo ha proseguito: “La variante Kraken? Fa ridere. In Cina circolano le varianti che già circolavano in Europa… Poi questa storia dei tamponi, che sono sui voli diretti, stessi errori del 2020, mentre gli americani che arrivano col ‘nuovo mostro’, ed è una variante nuova, allora va bene. Siamo in una fase positiva, dobbiamo tutti infettarci con questo virus se no non ne usciamo, i cinesi si stanno infettando in massa perchè hanno avuto un lockdown deleterio. Il lockdown è l’unica misura per non far finire la pandemia. Io ho parlato con un collega italiano che lavora in Cina. La crisi è trovare un posto al ristorante mi ha detto, la gente è impazzita dalla gioia…”.



GISMONDO: “VACCINI REGALATI DALL’UE ALLA CINA? VOGLIONO SVUOTARE I MAGAZZINI”

Giordano ha quindi incalzato la professoressa Gismondo sui vaccini e sull’offerta dell’Ue, rifiutata dalla Cina, di regalare i propri sieri: “Vogliono svuotare i magazzini dei vaccini per non fare brutta figura, trasformare la propria disorganizzazione in un falso senso di generosità che la Cina ha respinto. L’altra bufala è che il vaccino cinese non funziona: non funziona se ne facciamo una o due dosi ma la terza dose del vaccino cinese è molto più efficace della nostra terza dose, quindi non è vero. Il problema dei cinesi è che hanno fatto solo uno o due dosi ma il mega problema è un lungo lockdown”.



Quindi ha concluso parlando dei vaccini sui bambini, assolutamente sconsigliati secondo la stessa: “Siamo in un periodo migliore in cui le domande sui vaccini si possono porre perchè prima porre domande poco tempo fa significava messa essere al palo, chiamata dall’ordine dei medici… Io penso che l’indagine possa solo migliorare l’uso dei vaccini: chi indaga ottimizza l’utilizzo dei vaccini, e chi ancora parla di vaccino nei bimbi si sta assumendo una gravissima responsabilità. Andare a dire di vaccinare una popolazione che non è stata toccata dal covid, è quindi più rischioso vaccinarsi che non”.