Maria Rita Gismondo, nel corso di una intervista rilasciata alla redazione di Fuori dal Coro, ha parlato dell’andamento della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Italia: “Il vaccino non è l’unica soluzione”, ha ribadito. La direttrice dell’ospedale Sacco di Milano al contempo si chiede il perché le altre terapie da attuare post infezione vengano ritenute delle soluzioni secondarie.



“Il vaccino è stato presentato sin dall’inizio come un qualcosa che avrebbe completamente risolto il problema della pandemia. Una visione del tutto utopistica che i fatti hanno inevitabilmente deluso. Essi hanno evitato 12 mila morti, ma da soli non permetteranno di vincere la battaglia”, ha sottolineato l’esperta. “Soltanto con più armi potremo assicurarci una convivenza pacifica col virus. La vaccinazione va portata avanti al fianco delle terapie che ci sono, ma che sono non so perché reputate scelte di serie B”.



Gismondo: “Vaccino non è unica soluzione”. Il parere sui no vax

Maria Rita Gismondo, oltre a sottolineare che il vaccino non può essere l’unica soluzione contro il Covid-19, ha parlato della lotta contro i no vax. “Non è una caccia, bensì una ricerca pacata volta alla persuasione”. Allo stesso tempo, tuttavia, la direttrice dell’ospedale Sacco di Milano ha sottolineato come essi non siano certamente l’unico problema, soprattutto in virtù del fatto che “ormai si è arrivati ad una quota di vaccinazione che lambisce l’80%”.

Infine, l’esperta si è espressa in merito all’estensione dello stato di emergenza da parte del Governo: “Il terrore non è giustificato. Da un lato perché non siamo in una situazione grave, dall’altro lato perché esso non fa altro che obnubilare le menti e far fare scelte che non vanno nella direzione di una ripresa della vita normale. Lo stato di emergenza non ha premesse scientifiche, probabilmente serve politicamente in quanto autorizza a decidere su qualsiasi cosa”, ha concluso.