La figura di Giuda Iscariota è nata anche ai non cattolici proprio per il particolare legame che ha avuto con Gesù nella Settimana Santa. A differenza degli altri discepoli, infatti, lui viene ricordato per il tradimento compiuto in occasione dell’ultima cena compiuta ai danni di Gesù, di cui lui era pienamente consapevole.



Nel momento in cui aveva terminato la Lavanda dei Piedi, effettuata il Giovedì Santo, Gesù aveva infatti usato parole inequivocabili, che avevano messo in allarme gli altri discepoli inconsapevoli: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. Giovanni non era riuscito a stare in silenzio e aveva così chiesto apertamente: “Signore, chi è?“. La risposta non era tardata ad arrivare: “È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò”. E a quel punto è apparso evidente a tutti a chi si riferisse.



Il tradimento di Giuda Iscariota e la reazione di Gesù

Giuda iscariota era il tesoriere del gruppo, ma la sua disonestà era apparsa evidente quasi fin da subito. Lui, infatti, aveva usato questo ruolo così particolare per sottrarre le risorse al gruppo traendo vantaggio dalla sua posizione.

Dal Vangelo di Giovanni appare evidente come Gesù fosse consapevole di quale fosse il suo destino e di quale fosse il doppio ruolo giocato da Giuda: “”Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo – si legge -. È colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone”. Un bacio è stato il gesto simbolico del tradimento in atto, anche se successivamente è poi arrivato il pentimento: “riportò i trenta sicli d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani” (Matteo 27:3).