Lo scontro sul caso migranti a Catania: ancora al centro delle polemiche la giudice Iolanda Apostolico
Duro scontro scattato stamattina tra la Lega e il giudice di Catania Iolanda Apostolico. Dopo un video pubblicato da Matteo Salvini sul social X-Twitter, sono scattate le accuse al magistrato che era già stata criticata dalla maggioranza di governo per non aver correttamente applicato il decreto migranti rifiutandosi di trattenere tre immigrati tunisini all’interno del centro di accoglienza di Pozzallo in provincia di Ragusa. Ora la nuova critica partita dal leader leghista è in merito ad alcuni fatti accaduti nel 2018.
Salvini ha infatti sottolineato in occasione del post pubblico, come nel video delle proteste contro il governo all’epoca dei provvedimenti sui migranti di cinque anni fa, fosse presente anche il giudice di Catania che ha bloccato il Decreto Cutro negli scorsi giorni: in un frame si vede quella che potrebbe essere il magistrato mentre manifestava insieme alla folla di manifestanti che stava insultando e gridando frasi come “assassini” e “animali” in faccia alle forze dell’ordine. Ha quindi commentato il fermo immagine del video scrivendo “vedo volti familiari” alludendo proprio alla Apostolico che era possibile riconoscere nelle immagini vicina ai contestatori, per la maggioranza di estrema sinistra, che erano scesi in campo per chiedere lo sbarco dei profughi dalla nave Diciotti.
Salvini accusa il Giudice Apostolico: “Era alla manifestazione contro il governo nel 2018 e gridava “assassini” alla polizia”
Il giudice di Catania Iolanda Apostolico era già finita al centro di una bufera mediatica a causa delle accuse pubbliche che molti esponenti di governo hanno avanzato dopo il mancato convalido del fermo di due tunisini. Gesto che è stato considerato come una mancata applicazione di una legge in quanto il provvedimento era stato previsto dall’ultimo decreto migranti. Il magistrato però lo aveva considerato “illegittimo in più parti”, costringendo anche il Consiglio Superiore della Magistratura ad aprire una pratica di tutela per evitare la “grave delegittimazione professionale“.
La nuova accusa mossa da Matteo Salvini che ha poi coinvolto tutta la Lega è quella di sostenere che il giudice sia stato sempre contro il governo e contro le misure prese nei confronti dei migranti. Dopo la pubblicazione del video, nel quale il deputato Anastasio Carrà avrebbe riconosciuto il volto della Apostolico, alcuni esponenti leghisti hanno chiesto pubblicamente una smentita che però non è arrivata. Ora è intervenuta anche l’Associazione Nazionale Magistrati, che ha dichiarato di essere pronta a prendere provvedimenti, sottolineando che: “valuteremo insieme alla diretta interessata se e come intervenire“.
Anm: “pronti ad intervenire con sanzione, ma preoccupa lo screening dei magistrati”
Se da un lato l’Anm si dice pronta ad intervenire con eventuali sanzioni disciplinari per la giudice Apostolico, dall’altro il presidente del sindacato dei magistrati torna ad attaccare il Governo Meloni e in particolare il vicepremier Matteo Salvini: «Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice, che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima, allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto. Sono preoccupato dalla china che si imbocca», ha detto il presidente Anm, Giuseppe Santalucia.
Sempre dal fronte magistrati viene ricordato come sia decisiva la valutazione della terzietà dei giudici «sulla base dei provvedimenti che vengono assunti e delle motivazione poste alla base», ma non è accettabile per Santalucia «fare invece lo screening al passato, alla vita privata di un magistrato. Altrimenti la compressione dei diritti di un magistrato diventa impossibile da reggere». (a cura di Niccolò Magnani)