È stata stuprata in più di un’occasione dal marito, ha subito da lui maltrattamenti domestici che hanno comportato abusi fisici ed emotivi, eppure doveva negoziare la custodia del figlio direttamente con l’ex marito stupratore. Lo ha deciso un giudice nel Regno Unito che per la sua decisione è finito nella bufera. A ricostruire l’incredibile vicenda è l’Independent, spiegando che il giudice ha anche stabilito che all’uomo debba essere permesso di avere contatti non sorvegliati con il figlio, nonostante la mamma abbia richiesto che le visite siano supervisionate.



La vicenda risale a novembre, quando durante un’udienza a distanza presso il tribunale di famiglia, il giudice distrettuale Alan Jenkins ha chiesto agli ex coniugi di negoziare direttamente le modalità di contatto col bambino, aggiornando l’udienza in modo tale che potessero discutere tra loro la questione. Un altro giudice, Emma Nott, ha stabilito a marzo che deve esserci un’altra udienza in quanto il suo predecessore non ha condotto il caso in modo corretto. La donna, infatti, ha presentato ricorso contro quella decisione, andando in appello.



“INAPPROPRIATO FAR NEGOZIARE CUSTODIA FIGLIO CON EX MARITO STUPRATORE”

I due si erano conosciuti nel 2006, si sono sposati quattro anni dopo, per poi divorziare nel 2018. Nel 2020 l’ex moglie si è rivolta alla polizia per denunciare l’ex marito di stupro e abusi sessuali. L’uomo, ad esempio, l’aveva “intimidita sessualmente” e in un’occasione l’aveva “costretta a fare sesso” mentre il figlio era nella stanza adiacente. “A mio parere, era inappropriato che la madre venisse indirizzata a negoziare direttamente con il padre sulla questione dei contatti“, ha dichiarato la giudice Emma Nott nella sentenza d’appello. Inoltre, ha confermato che la donna è stata “vittima di gravi e significativi abusi e violenze domestiche, compresa la violenza sessuale“. Il legale della donna, l’avvocato Charlotte Proudman, ha dichiarato all’Independent che l’ex marito della sua assistita ha persino presentato immagini intime dell’ex moglie al tribunale ed è stato denunciato per questo.



Inoltre, ha criticato la mancanza di misure speciali per la donna, per la quale una “vittima di stupro è stata costretta a guardare il suo stupratore su uno schermo“. Ma “spaventoso” è il fatto che il giudice abbia chiesto “allo stupratore e alla vittima di parlarsi“. Per il legale ciò “dimostra che, purtroppo, i tribunali per la famiglia non attuano ancora misure speciali per le vittime di stupro e di altre forme di abuso domestico in modo coerente in ogni caso, e questo può far sì che le vittime si sentano intimidite, angosciate e soffrano emotivamente“. Il problema è anche generale, rientra in un “quadro più ampio e in un modello” in cui i tribunali familiari non riescono ad applicare misure speciali. “Questo scoraggerà altre vittime dal chiedere giustizia ai tribunali familiari, se temono di essere messe nella condizione di dover parlare con il loro stupratore“, ha avvertito il legale della donna.