Due ragazzi sono stati tolti alla madre naturale e affidati ad un’altra famiglia perché obesi. Una decisione storica quella presa da una giudice in Gran Bretagna, che sta facendo molto discutere. Lo auspicava la stessa giudice Gillian Ellis, che ha voluto rendere pubblica la sua decisione, omettendo i dati sensibili, proprio per accendere i riflettori sul dilagare dell’obesità tra i ragazzi. La vicenda, ricostruita dal Guardian, rappresenta un caso inedito e anche per questo importante, che si è aperto con la segnalazione fatta dai servizi sociali ai genitori, a cui avevano suggerito di provvedere ad educare i figli ad un’alimentazione adeguata e al giusto esercizio fisico. Alla fine, il caso è passato alla giustizia minorile. I due ragazzi, di 17 e 13 anni, vivevano con entrambi i genitori fino al 2019, poi il padre ha abbandonato la casa e quindi da allora vivevano solo con la madre. Non si tratta però di una famiglia disagiata, perché sono stati educati e seguiti, tanto che la giudice li definisce due ragazzi intelligenti e premurosi. Anche i genitori vengono definiti ben educati e brillanti.



Visto che a scuola erano vittime di bullismo per la loro obesità e poca cura personale, sono stati segnalati ai servizi sociali del West Sussex, che ai genitori prima e solo alla madre poi avevano evidenziato la necessità di far seguir loro una corretta alimentazione, esercizio fisico e cura personale. I servizi sociali avevano chiesto anche di eliminare dalla casa prodotti con grassi e zuccheri, ma la mamma non ha fatto nulla in tal senso, anzi i ragazzi sono stati sorpresi a far merenda con gelati, patatine e bibite gassate.



“CASO INSOLITO, MA STILE VITA SANO È IMPORTANTE”

Il caso è quindi finito alla giustizia minorile. Gli assistenti sociali hanno fornito anche braccialetti contapassi e contacalorie, un abbonamento ad una palestra e corsi dietetici, ma i ragazzi hanno continuato a prender peso. La mamma ha attribuito ciò al lockdown che è stato imposto più volte in Gran Bretagna a causa della pandemia. Una giustificazione che, però, non ha soddisfatto il giudice che dal canto suo ha evidenziato il fatto che l’attività fisica poteva essere svolta anche a casa e che l’alimentazione poteva essere comunque moderata. Secondo il giudice, la mamma non è riuscita a fornire ai figli le abitudini di una sana alimentazione, quindi insegnar loro a mangiare bene, a fare attività fisica e ad avere una cura di sé. Pur non dandole alcuna colpa morale, ha deciso un lungo affidamento dei due ragazzi ad una nuova famiglia. «Il caso è molto insolito prima di tutto perché i due ragazzi hanno un ottimo rapporto con entrambi i genitori. Sono educati e hanno una personalità interessante ma i genitori non hanno capito quanto sia importante dare loro la possibilità di imparare uno stile di vita sano e corretto», ha detto il giudice al Guardian.

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