Giulia Bongiorno con Carlo Nordio per riformare la giustizia. Questa l’aspirazione della senatrice leghista, capolista nei collegi Lazio 1 e Sicilia 1 e all’uninominale a Roma al Senato. Intervenuta ai microfoni di Libero, l’avvocato ha definito la riforma Cartabia troppo blanda: “Considerata l’eterogeneità della maggioranza di governo, il ministro Cartabia ha dovuto mediare tra sensibilità politiche molto diverse. Ecco perché gli interventi fatti fin qui non potevano che essere insufficienti, un punto di partenza e non certo di arrivo”.
Se il centrodestra riuscirà a ottenere la maggioranza, dovrà agire su tre piani: lavorare per far funzionare i tribunali, che allo stato sono paralizzati; ridurre i tempi dei processi; e, contemporaneamente, ripensare ex novo il Csm. Secondo Giulia Bongiorno, la priorità è fare funzionare i tribunali, attualmente alle prese con carenze di organico. Ma non solo: “Bisogna anche intervenire sul codice di procedura penale per assicurare celerità nella loro celebrazione, naturalmente senza limitare il diritto di difesa dell’imputato”.
GIULIA BONGIORNO: “IO E NORDIO IN SINTONIA”
Per quanto riguarda la politica giudiziaria, Giulia Bongiorno ha messo in risalto la necessità di porre un freno alla degenerazione delle correnti della magistratura. “Non si tratta di riforme punitive”, ha precisato la candidata del Carroccio: “Sono gli stessi magistrati autonomi a chiedere tutela rispetto al potere delle correnti. Il sorteggio temperato per accedere al Csm è una delle misure che può recidere il legame tra eletto e corrente”. Tornando a Nordio, Giulia Bongiorno ha ribadito che i due sono in sintonia su quasi tutto: “Entrambi riteniamo indi[1]spensabile la riforma sulla separazione delle carriere, sosteniamo il sorteggio per il Csm e siamo favorevoli alla inappellabilità delle sentenze di assoluzione; su altri temi si troverà una sintesi. In tema di giustizia,i programmi di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia dimostrano che il centrodestra è compattissimo”.