Giulia Calcaterra e il lancio con il paracadute dalle Dolomiti
Giulia Calcaterra, ex velina di Striscia la Notizia, sul proprio profilo Instagram pubblica spesso foto e video delle sue avventure sportive. Amante delle emozioni forti, la Calcaterra ama anche gli sport estremi. Negli scorsi giorni ha deciso di provare una forte emozione lanciandosi con il paracadute dalle Dolomiti. L’ex velina si è lanciata con il paracadute da Torre Trieste, cima del Gruppo della Civetta a 2500 metri di altezza.
Per documentare il momento, la Calcaterra si è fatta trasportare da un elicottero e la scelta del mezzo di trasporto ha scatenato la dura reazione degli ambientalisti che hanno puntato il dito contro di lei, rea di aver usato un elicottero in un luogo riconosciuto come Patrimonio dall’Umanità dall’Unesco.
La protesta degli ambientalisti contro Giulia Calcaterra
A puntare il dito contro Giulia Calcaterra è stata l’associazione Mountain Wilderness Italia, nata per proteggere le montagne. «Questi i fatti, tutti documentati sul profilo Instagram della ex velina. Il 24 luglio Calcaterra utilizza un elicottero della Elicampiglio/Heliunion per farsi portare, in compagnia di quattro amici, in cima alla Torre Trieste nel Gruppo del Civetta per lanciarsi con il paracadute. Quattro rotazioni per quattro salti, tutti in successione. Le Dolomiti sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e la Torre Trieste, con le sue vie alpinistiche storiche (tra le altre una via Cassin-Ratti e una Carlesso-Sandri) rappresenta un luogo di grande valore storico, culturale e naturalistico. Ribadiamo, se mai ce ne fosse bisogno, che l’uso a scopo turistico dell’elicottero in montagna ha un forte impatto ambientale in termini di inquinamento acustico e conseguente disturbo della fauna selvatica. Inoltre l’elicottero contribuisce in modo importante all’inquinamento atmosferico. Evidentemente per la nostra Calcaterra sono tutti dettagli trascurabili».
A rispondere è stata la compagnia di elicotteri, Elicampiglio: «Non siamo degli sprovveduti, la nostra azienda opera dal 1993 e siamo dei professionisti. La comunicazione è stata inviata e abbiamo fatto trasporto passeggeri da sotto a sopra. C’è una legge provinciale che vieta trasporto passeggeri sopra i 1600 metri in Trentino, perché vogliono tutelare le montagne. Se la legge lo permette noi lo facciamo, nel rispetto delle regole».