Carla, la nonna di Giulia Cecchettin, ospite di “Mattino 4” commenta le parole di Filippo Turetta, l’assassino di sua nipote, in aula: “Lui non può chiedere scusa, lui pensa solo a se stesso, non pensa a Giulia. Il fatto che l’abbia detto così chiaramente che secondo lui non è giusto chiedere scusa, fa ulteriormente male. È grave, molto grave. In tutto questo non c’è traccia di pentimento. Pensavo che si comportasse in un’altra maniera in aula ma così non è stato. Si sarà anche vergognato in aula, non so”.



La nonna, ancora, spiega: “Giulia lo scusava sempre, a lei dispiaceva perché lui diceva che aveva voglia di ammazzarsi, che senza di lei non poteva vivere. Lei era generosa e buona d’animo e si era lasciata convincere a frequentarlo di nuovo”.

Giulia Cecchettin, la nonna Carla: “Un anno dopo, non è cambiato nulla”

Quello di Filippo Turetta “è stato un crimine efferato. Quando ho sentito il numero delle coltellate mi son venuti i brividi. Mi domando come si faccia. Per lui Giulia era un mezzo per vivere la sua vita, non era il suo amore, non era niente per lui. Era un modo per vivere la vita a modo suo. Non dico altro” racconta ancora nonna Carla.



Il giorno del processo, Carla è tornata a casa con Gino Cecchettin, papà di Giulia e suo figlio, ma racconta: “Non ci siamo detti niente, non era il momento di parlare”. Ricordando la nipote, la nonna ricorda: “Era sempre una gioia. Lei era una ragazza matura nonostante il suo modo di essere e la sua personalità, sapeva affrontare la vita. Ci rimarrà sempre dentro il suo modo gioioso di esprimersi, non lo dimenticheremo mai”. Dopo un anno, la famiglia Cecchettin è stretta nell’abbraccio delle persone: “Sentiamo la loro vicinanza, incontriamo persone ancora con le lacrime agli occhi. Ma purtroppo ancora non è cambiato niente. Dobbiamo far capire ai ragazzi giovani che bisogna avere rispetto per le persone, per il prossimo. Devono crescere in questo senso“.