Giulia Ligresti, la figlia dello scomparso costruttore Salvatore, ha presentato a Milano la sua nuova collezione di design dal titolo “love”. Mai parola più azzeccata per la designer che è tornata alla ribalta dopo un difficile periodo della sua vita. Il suo ritorno non poteva che essere nel segno dell’amore come ha raccontato a Libero Quotidiano: “è il più alto dei sentimenti ma è anche il più imperfetto. Talvolta scivola via sinuoso e liscio, altre volte è complicato, difficile, come una strada in salita”. E’ nata così l’idea di questa nuova collezione di sedie, divenenti, tavoli e sculture che la designer ha realizzato con un solo comun denominatore: l’amore. Per l’occasione l’imprenditrice ha presentato la sua nuova collezione presso la Galleria Glauco Cavaciuti in via Vincenzo Monti a Milano. Una collezione che ha descritto così dalle pagine di Libero Quotidiano: “le sedie, le consolle, i divanetti, i tavoli e le sculture realizzati in ferro, alluminio, ottone e bronzo rappresentano la solidità ma anche l’ imprevedibilità. Il velluto, per esempio, è un tessuto morbidissimo ma, se toccato in senso contrario, è anche ruvido”.



Giulia Ligresti e la prigione: “ne sono uscita più forte di prima”

Condannata e poi assolta, la storia di Giulia Ligresti è quella di una donna si è vista prima accusata da un giudice di Torino nell’ambito del crac dei Fonsai, la compagnia assicurativa di famiglia, per poi essere assolta dalla Corte d’Appello di Milano revocando il verdetto del giudice di Torino e cancellandolo. L’esperienza della prigione però è ancora viva nel pensiero dell’imprenditrice che ha confessato: “la prigione è stata per me una prova durissima, però ne sono uscita più forte di prima. Sono felice anche se non riesco a non pensare a tutti quelli che si trovano in una situazione simile a quella che ho vissuto io”. Nonostante tutto però la figlia di Salvatore Ligresti, conosciuto come il re del mattone, non nutre sete di vendetta verso nessuno: “la vera vendetta è la mia felicità. L’ amore è il fil rouge della mia vita. Sono stata molto amata. Da mio padre, prima di tutti, e poi dagli uomini, dai miei figli, dagli amici”.



Giulia Ligresti: “inondata di bene”

“Sono stata inondata da questo bene e a mia volta ho amato molto. Intensamente” ha raccontato Giulia Ligresti ricordando quel momento difficile della sua vita. In particolare ha condiviso con i lettori di Libero Quotidiano un aneddoto della sua prima notte in carcere a Vercelli: “Ringrazio tutti coloro che mi odiano perché grazie a loro ho imparato ad amare di più. Queste parole mi hanno dato la forza. A San Vittore ripetevo tante volte al giorno “unbroken”, che vuol dire “non farti spezzare”. Si tratta di parole scritte da una detenuta di nome Lucia racconta poco dopo. La breve parentesi l’ha segnata, ma oggi è più forte di prima e la sua mostra Love ne è la prova: “con questa mostra ho voluto dare voce alla mia creatività che, a dire il vero, non ho mai silenziato”. Infine non nasconde di essere pronta a creare qualcosa di grande e utile per tutte le donne vittime di ingiustizia nel mondo: “ho in mente qualcosa, ma ne parlerò a suo tempo. Sono riuscita a difendermi, ma non tutte hanno la possibilità di farlo. Voglio fare qualcosa di concreto per queste persone, perché purtroppo so cosa si prova”.

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