Mattino 5 News ha dedicato ampio spazio stamane al caso della povera Giulia Tramontano, la 29enne di Senago incinta del settimo mese, assassinata dall’omicida reo confessa Alessandro Impagnatiello. In collegamento vi era il professor Fortuni, medico legale, che alla luce delle prime notizie dell’autopsia che racconta di circa 37 coltellate fra cui le prime due fatali, ha spiegato: “Perchè 37? Sicuramente la causa di morte è uno scannamento – le parole del dottor Fortuni in diretta su Canale 5 – la lesione della carotide porta alla morte in pochi minuti, uno o due minuti e si muore dissanguati. Le altre coltellate – ha proseguito il medico – bisogna capire se sono precedenti o se sono seguite alla morte, a volte anche in maniera automatica, come un automatismo, quindi è possibilissimo l’aggravante della crudeltà, ma anche una serie di coltellate in automatico a seguire quel momento di follia e di rabbia, ma non come attenuante”.



In collegamento a Mattino Cinque News, anche l’avvocato Lanzo, che sull’aggravante della crudeltà, specifica: “Sul tema della crudeltà vi ricordo il precedenza clamoroso, quello della povera Melania Rea e dell’omicidio commesso dal marito Parolisi: la cassazione escluse l’aggravante della crudeltà nonostante 35 coltellate, quindi quanto detto prima dal prof Fortuni è corretto, bisogna collocare quando sono stati inferte queste ferite, se infliggere ulteriore dolore con atrocità oppure meno”.



GIULIA TRAMONTANO E IL VIDEO DI IMPAGNATIELLO MENTRE PULISCE

Le indagini sulla morte di Giulia Tramontano quindi proseguono e bisognerà capire come evolveranno, a cominciare dal comprendere questi dettagli che saranno fondamentali durante il processo.

A Mattino 5 News si discute anche delle immagini trasmesse da Telelombardia e poi da Quarto Grado, in cui si nota proprio Alessandro Impagnatiello che pulisce il pianerottolo di casa e le scale, forse nel tentativo di togliere le macchie di sangue della povera Giulia Tramontano. In ogni caso gli inquirenti hanno trovato moltissime tracce di sangue sulle scale, con il luminol non si scappa. “Il fatto di colpirlo al volto è un atteggiamento di sfregio”, ha aggiunto il prof Fortuni in merito appunto ai colpi che la ragazza ha ricevuto in faccia.