A poco più di una settimana di distanza dall’apertura del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Tramontano e del piccolo Thiago del quale era in dolce attesa, la sorella, Chiara, è tornata a parlare dell’accaduto sui social. In un messaggio condiviso su Facebook, infatti, ha chiesto che venga definitivamente fatta giustizia per Giulia e Thiago, brutalmente uccisi a Senago (Milano) lo scorso 27 maggio, con pene esemplari contro il killer reo confesso.



“Ad una settimana dall’inizio del processo per l’omicidio di Giulia e Thiago”, scrive Chiara Tramontano nel post, “chiediamo giustizia. Ergastolo per l’essere inumano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un’amica, una nipote e una grande donna. Le famiglie che vivono l’ergastolo del dolore hanno diritto a giustizia e pena esemplare”. La volontà della famiglia è quella di sapere che “viviamo in un paese giusto. Nulla ce la restituirà”, scrive Chiara, “ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. Giustizia per il nipote che non culleremo mai”, rincara ancora, “per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa. Giustizia per Giulia e per Thiago; per Chiara, che ha perso sua sorella; per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella; per Loredana e Franco”, i genitori di Giulia Tramontano, “la cui vita si è fermata da quel giorno. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo”.



Giulia Tramontano: il 18 si apre il processo contro Impagnatiello

Insomma, tutto sembra essere pronto per l’apertura del processo sull’omicidio di Giulia Tramontano e del figlio Thiago, a carico dell’ex barman 30enne Alessandro Impagnatiello. Questi dovrà presentarsi in aula il 18 di gennaio dove dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza, oltre che interruzione di gravidanza non consensuale e per occultamento del cadavere. Il barman, reo confesso dell’omicidio di Giulia Tramontano, ha scelto il rito abbreviato e si suppone che i suoi legali in aula chiederanno una perizia psichiatrica al fine di accertare la sua capacità di intendere e di volere. Circostanza che la famiglia di Giulia si dice pronta ad affrontare.

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