«Io non sono mai stata antipatica, non sono mai stata all’altezza della mia fama. Gli uomini hanno paura anche della loro ombra, io sono un agnellino, una povera ragazza tremante»: così ha esordito Giuliana De Sio ai microfoni di In barba a tutto.

Ospite di Luca Barbareschi, Giuliana De Sio ha poi parlato della sua carriera: «Io ho fatto questo mestiere perché mi ci ha portata Alessandro Haber. Eravamo fidanzati, lui mi ha presa e portata dal suo agente, mi ha fatto fare delle foto. Lui mi ha introdotto all’ambiente dello spettacolo, mi vollero tre produzioni cinematografiche per un provino, io non avevo mai studiato niente e vinsi tutti e tre i provini. Decisi di fare uno sceneggiato televisivo».



GIULIANA DE SIO: “HABER UN FOLLE, PLACIDO CONTADINO DI TALENTO”

Decisivo per la storia professionale di Giuliana De Sio è stato l’incontro con Elio Petri: «Petri è entrato nella mia vita subito dopo Haber, mi ha aperto un mondo. Io ero già abbastanza curiosa e colta. Mi insegnò che l’unica linea di resistenza nei momenti difficili è fare le cose bene, è un atto rivoluzionario». Giuliana De Sio ha poi scelto un aggettivo per alcuni colleghi ed compagni: «Toni Servillo è un aristocratico. Michele Placido è un contadino di talento. Alessandro Haber è veramente un folle, per me non avrebbe potuto fare altro che il mestiere che ha fatto. Gabriel Garko è un uomo bello ma molto fragile».



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