Andrà tutto bene” è lo slogan che caratterizza la risposta al coronavirus, frase adottata da quasi tutti come gesto di speranza. La scrivono i bambini insieme a un arcobaleno, la scrivono anche gli adulti. Ma chi l’ha ideata? La spiegazione ufficiosa fa riferimento a un piccolo murales, dipinto ben otto anni fa, su un muretto sul lungomare di Rosignano da un fumettista del luogo, Francesco Ripili, che la scrisse dipingendo a fianco un uccellino. Lui spiega che la fece durante un suo momento difficile quando la sua fidanzata lo lasciò: “All’epoca pensai di farlo per esorcizzare un mio difficile momento, ma mi decisi definitivamente a farlo quando capii che un simile semplice messaggio avrebbe potuto alleggerire qualche altra anima turbata a passeggio sul lungomare del mio paese”. Ma per la Chiesa la frase ha un’altra origine, lo ha spiegato Monsignor Mauro Maria Morfino vescovo di Alghero. La pronunciò, dice, Giuliana di Norwich, una mistica vissuta tra il 1342 e il 1430 in Inghilterra. Ovviamente quasi nessuno oggi la conosce, per cui difficile che chi l’ha tirata fuori si sia ispirato a lei, ma è una bella storia che vale la pena rinfrescare. L’Europa ai tempi di Giuliana era devastata dalla guerra dei cento anni fra inglesi e francesi e c’era anche una terribile pestilenza.



LE FONDAMENTA DELLA SPERANZA DI GIULIANA DI NORWICH

Giuliana, che aveva il privilegio di parlare con Gesù, ricevette da lui queste parole: “Tutto sarà bene e ogni cosa per il bene” (All shall will be well). Successe nel maggio 1373, Giuliana stava per morire e un sacerdote le portò un crocefisso. Si riprese ed ebbe delle visioni in cui Gessle parlava, raccontate nel suo libro Rivelazioni dell’Amore divino. Giuliana di Norwich venne ricordata da papa Francesco durante l’udienza del Triduo pasquale nel Giubileo della Misericordia, il 23 marzo 206: “Questo è il nostro Gesù che a ognuno di noi dice: ‘Se potessi soffrire di più per te, lo farei’”. Anche Benedetto XVI parlò di lei in un ciclo di udienze: “Se Dio è sommamente buono e sapiente, perché esistono il male e la sofferenza degli innocenti?”. “Illuminati dalla fede i santi ci danno una risposta che apre il nostro cuore alla fiducia e alla speranza: nei misteriosi disegni della Provvidenza, anche dal male Dio sa trarre un bene più grande come scrisse Giuliana di Norwich: ‘Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene…’” . Quel “tutto sarà bene” di Giuliana di Norwich, ha ricordato Monsignor Morfino, è collocato nello stesso sguardo del “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” di San Paolo ai Romani.

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