Giuliana Pavarotti, gli aspetti inediti di papà Luciano

Giuliana Pavarotti è la terza figlia del grande tenore Luciano Pavarotti, nata dal matrimonio con Adua Veroni. Alla vigilia del 24 agosto prossimo, quando a Los Angeles anche il compianto tenore avrà la sua stella sulla Walk of Fame, la donna, classe 1967, ha raccontato a Repubblica la sua grande emozione: “So che sono fiera di lui e che questo riconoscimento lo avrebbe reso orgoglioso e felice”, dice. Luciano Pavarotti era amato in tutto il mondo, ma in particolare in America. La figlia Giuliana ha ammesso di aver accolto questa iniziativa con enorme gratitudine. “Come tanti altri luoghi nel mondo gli Stati Uniti erano casa per Pavarotti artista e non solo. C’era un rapporto d’amore corrisposto, quando andavamo a New York era pieno di gadget che lo raffiguravano”, ha ricordato. Negli Usa, insomma, Luciano Pavarotti “era di casa”.



Nel corso dell’intervista Giuliana Pavarotti ha ricordato anche come era Luciano nel ruolo di papà: “È stata sua cura fornirci di radici familiari molto solide. Ha organizzato lo spazio e il tempo anche per essere padre, pensava a case dove poteva abitare la famiglia in senso allargato: sorelle, zie, cugini, nonni. Pensava a una famiglia rural patriarcale, che rimaneva alla base mentre lui andava in giro”.



Giuliana Pavarotti, figlia di Luciano: il suo talento e la generosità

Giuliana Pavarotti a Repubblica ha voluto rendere un racconto privato del tutto inedito di papà Luciano: “Era un papà molto casalingo. Oltre a studiare era una gioia sentirlo cantare, era capace di creare un clima rilassato”, ha svelato. Ed il tempo libero lo trascorreva per rilassarsi, come è giusto che sia: “A casa non portava lo stress, ma il pathos”, ha aggiunto. Una volta in teatro, però, “prima di entrare in scena ci chiedeva di pregare per lui”, ha ammesso Giuliana. “Era molto mammo, molto bisognoso di costante contatto fisico, molto gattone”, ha proseguito.



Essere la figlia di Luciano Pavarotti, per Giuliana, ha rappresentato “una responsabilità, nel bene e nel male”. La donna crede di essere molto simile a lui caratterialmente. Non ha mai creduto però di seguire le sue orme: “Sulle scelte individuali i miei non ci hanno mai imposto niente”. Ripensando a papà Luciano ed alla sua intensa vita, Giuliana Pavarotti ha commentato: “Lui ha fatto tante rinunce per essere quello che era. La sua unicità era di sapere consolare attraverso il canto. Ti consolava e sapeva portarti in un altro piano dell’esistenza, ti connetteva a qualcosa di più esteso, ti sollevava da terra”. Luciano Pavarotti aveva talento ma aveva anche una grandissima generosità insita nel suo carattere: “La generosità io la chiamo devozione, lui era devoto alla sua arte. Non si è mai tolto la sciarpa dal collo”, ha chiosato la figlia.