Nella puntata di Techetechetè di questa sera, dedicata a Ombretta Colli, storica compagna di vita di Giorgio Gaber, grande spazio sarà dedicato pure a un’altra donna che ha vissuto accanto a uno dei più importanti cantautori del Novecento italiano e che è scomparso oramai sei anni fa: il programma di Rai 1 infatti accenderà i riflettori su Giuliana Orefice, moglie di Enzo Jannacci che come il marito era milanese ma poi abbandonò la metropoli per essere adottata da Viadana (in provincia di Mantova) dove dovette trasferirsi. Molto schiva, tanto che nel corso degli anni ha rilasciato poche interviste e solo in un paio di occasioni si è lasciata andare all’amarcord parlando del suo rapporto con Jannacci e soprattutto degli anni giovanili: conosciuta da tutti col nomignolo di “Pupa”, Giuliana Orefice, come nel caso della Colli, ha trascorso oltre quarant’anni accanto al cantautore che nella sua vita fu sempre circondato da donne pur rimanendo sempre fedele alla sua compagna. E nel suo ricordo emerge uno Jannacci privato e per certi versi lontano anche dall’istrione che calcava i palcoscenici milanesi.



LE ORIGINI E GLI ANNI CON ENZO JANNACCI

Scomparso prematuramente nel 2013 a causa di un tumore, Enzo Jannacci ha lasciato la sua compagna Giuliana Orefice e Paolo, l’unico figlio avuto durante la loro relazione (nel 1972) e che in misura minore ha cercato di ripercorrere le orme del padre: i due si sono sposati infatti il 23 novembre del 1967, per una storia d’more lunghissima anche se, come accennato, sul loro privato a differenza di tante altre coppie non si sa moltissimo e come testimonianza restano le oramai datate interviste dello stesso artista o una molto bella che la Orefice aveva rilasciato, parlando più che altro della sua giovinezza in quel di Viadana e dei primi anni vissuti col suo Enzo in quel del Mantovano. “Io ero figlia di un frutticoltore che aveva dei terreni in quella zona” ebbe a raccontare molti anni fa, che di quel periodo ammette di avere solo bei ricordi, dovuti soprattutto all’allegria della vita in campagna, delle cose semplici e genuine e dei riti della provincia quali le uscite e l’incontro tra gli amici. Insomma qualcosa di molto lontano dalla frenesia milanese e che il dottor Jannacci conosceva bene per esserci nato. “Però Enzo non lo conobbi a Viadana, ma al mare: ero in villeggiatura a Finale Ligure e lui era lì spesso ospite di amici”: qui comincia una lunga storia d’amore e da allora assieme al suo Enzo la Orefice aveva l’abitudine di portare il marito e suo figlio nella sua casa da bambina a trovare i genitori, per rievocare assieme a lui quelli che sono stati i suoi anni più spensierati tra quei frutteti “in mezzo a cui correvo come tra le nuvole”.

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