Vera Gemma parla a Verissimo del film della sua vita e del rapporto col padre Giuliano Gemma, partendo dal cappello che indossa sempre in pubblico. «Non ho cifre stilistiche. Mio padre mi regalò tre cappelli e mi disse di metterli perché mi porteranno fortuna. Credo profondamente che mi porti fortuna, visto che siamo arrivati a diversi premi col mio film», spiega l’attrice nello studio di Silvia Toffanin. «Era talmente famoso in Giappone che vendevano pacchetti con la visita della nostra villa», ricorda Vera Gemma.



L’infanzia è stata felice, ma c’era qualcosa dentro Vera Gemma che le diceva che quella perfezione e attenzione in qualche modo non erano del tutto vero e che tutto sarebbe finito. «Mancava la verità nei rapporti, io da bambina sospettavo di tutti e facevo fatica a fidarmi di questo mondo, quindi cercavo realtà più autentiche al di fuori». A poco più di 20 anni ha perso sua madre: «Ho perso una persona che credeva profondamente in me e mi sono sentita persa». Il padre Giuliano Gemma invece è morto per un incidente stradale: «Un trauma che devo ancora superare, ma non mi sono fatta il giro delle televisioni né ho chiesto pietà». (agg. di Silvana Palazzo)



Giuliano Gemma, chi era l’attore e stunt-man italiano, padre di Vera Gemma

Nato a Roma il 2 settembre 1938, Giuliano Gemma, icona del cinema italiano, ha vissuto una vita intensa e ricca di successi. Adolescente appassionato di sport, in particolare di boxe, Gemma sviluppò una forte amicizia con il pugile Nino Benvenuti. Tuttavia, è nel mondo del cinema che ha lasciato un segno indelebile, grazie al padre Domenico, segretario di produzione a Cinecittà, e al suo idolo, Burt Lancaster. La sua carriera cinematografica ebbe inizio come stunt-man, ma ben presto passò a interpretare piccoli ruoli, tra cui quello di un centurione in “Ben-Hur”, che lo catapultò definitivamente nel mondo del cinema.



Fu negli spaghetti western che Gemma raggiunse la fama, recitando per registi del calibro di Sergio Corbucci e Luchino Visconti, oltre a condividere lo schermo con Bud Spencer e Terence Hill. Giuliano Gemma non solo vinse numerosi premi, tra cui il David di Donatello e il Nastro d’Argento, ma divenne anche popolare e amato, non solo sul set ma anche tra le donne. I suoi numerosi flirt, tra cui Ursula Andres e Stefania Sandrelli, hanno contribuito a plasmare il suo status di sex symbol.

Il ricordo doloroso della figlia Vera sulla morte di Giuliano Gemma

Il talento e la bellezza di Gemma lo portarono a sposarsi due volte. La prima volta con Natalia Roberti, da cui ebbe le figlie Giuliana e Vera, e la seconda con la giornalista Daniela “Baba” Richerme, con cui andò a vivere a Cerveteri, in provincia di Roma. Tuttavia, la carriera di Giuliano Gemma subì una brusca interruzione a causa di un tragico incidente avvenuto l’1 ottobre 2013, quando aveva solo 75 anni. Gemma, coinvolto in un incidente automobilistico a Cerveteri, rimase cosciente per oltre un’ora mentre aspettava i soccorsi, che giunsero in ritardo secondo la sua seconda moglie Daniela Richerme. L’attore fu trasportato d’urgenza all’ospedale di Civitavecchia, dove morì poco dopo a causa di un infarto.

La figlia Vera, in un documentario, ha raccontato il dolore di quella tragica giornata: “Eravamo in aeroporto mi disse Vera grazie di tutto, davvero. Aveva gli occhi lucidi. Poco dopo ricevetti una telefonata da sua moglie, che mi disse che aveva avuto un incidente e non c’era più. Mi sentii persa. Se fosse ancora qui gli direi più spesso che lo amo. Non che non glielo abbia detto, ma ora che non c’è più e mi manca vorrei poterlo fare ancora”.