La lettura, la musica ma anche una riflessione sui giorni nostri: Giuliano Sangiorgi e Sandro Veronesi protagonisti di un dialogo sulle pagine del Corriere della Sera. Il leader dei Negramaro ha da poco pubblicato il libro “Il tempo di un lento”, che parla soprattutto di emozioni, considerando che il romanzo è nato nei giorni della scrittura del brano “Amore che torni”: «Come se quelle emozioni avessero uno spazio molto più grande, di quello spazio lunghissimo che è il romanzo. E sono emozioni che partono da micro dettagli: quel che provo a fare, anche in questo secondo romanzo, è essere macroscopico nella descrizione di microemozioni».



Sandro Veronesi ha spiegato che Giuliano Sangiorgi è partito dai quattro minuti di quella canzone, trasportando il racconto in una forma espressiva come quella del romanzo. «Non i troppi dettagli fanno una storia, ma pochissimi dettagli fanno grandi emozioni», ha rimarcato il leader dei Negramaro. Lo scrittore lo ha elogiato: «Ciò che è davvero godibile nel libro, e che pare quasi banale da dire quando a scrivere è un musicista come Sangiorgi, è che sembra usare le parole come note».



GIULIANO SANGIORGI: “I NOSTRI GENITORI AVEVANO IL CORAGGIO CHE NON ABBIAMO PIU’ NOI”

Nel corso del lungo confronto, Giuliano Sangiorgi ha rivelato di essere sempre rimasto folgorato dalle storie di fuga, dalla fuitina degli anni Settanta-Ottanta, periodo in cui l’amore era veramente spregiudicato, «folle era il coraggio, il destino irreversibile». Qualcosa in grado di rompere gli equilibri, di una cosa è certo il cantante: «Sono piccoli equilibri che cambiano le sorti dell’universo». Un pensiero è andato ai suoi genitori, «che avevano il coraggio che non abbiamo più noi, che pure siamo forse l’ultima generazione nata da questo amore folle». Giuliano Sangiorgio ha aggiunto che la sua è la generazione che ha edulcorato l’amore, lo ha addomestico e lo ha messo sotto il controllo millimetrico dei genitori: «Oggi siamo di fronte a una generazione che a cinquant’anni ancora non fa figli, perché si crede giovane e perché i genitori hanno detto “prima, devi realizzarti”».



GIULIANO SANGIORGI: “GIOVANI RIVOLUZIONARI IN AMORE COME I NONNI”

Giuliano Sangiorgi è convinto che i ragazzi di oggi stiano riprendendo quel tipo di emozioni, rivedendo nelle nuovissime generazioni quelle dei suoi genitori. «Nei nuovi ragazzi c’è una rivoluzione culturale in atto che non è soltanto una rivoluzione di forma, o che riguarda l’estetica delle cose. Per la prima volta gli anni Sessanta sono finiti ieri, anzi stamattina». I ragazzi stanno cambiando pelle, ha spiegato il cantante, ed «è estremamente affascinante, quasi punk, quello che sta per succedere nelle nuove generazioni». Sandro Veronesi ha condiviso lo spunto di Giuliano Sangiorgi, che ha poi aggiunto che le nuove generazioni saranno stanche di tutto ciò che sarà diventato convenzionale: «Sono gli errori che la nostra generazione sta facendo, la paura di invecchiare, la paura di non essere contemporanei, la paura di non essere al passo con i tempi, che ci sta portando a seguire nell’amore una strada che è molto più edulcorata».