Giulio Berruti è tra gli ospiti di “Ciao Maschio”. A Nunzia De Girolamo, racconta: “Sono orgoglioso di natura, voglio sempre provare a fare delle cose e tendo a non ascoltare i consigli delle persone. Ci devo sbattere la testa, voglio fare le cose di testa mia. Sono severo con me stesso, a volte anche troppo perfezionista. Alle volte mi sono anche fatto male. Oggi da quasi quarantenne dico che l’ascolto è importante ma c’è voluto tempo per capirlo, per avere la consapevolezza anche di dover rispettare chi ci è passato prima. Anche oggi faccio fatica a chiedere e ascoltare. Credo che dipenda dal rapporto che ho con mio padre, bello ma conflittuale. Lui è un po’ vecchio stampo, pensa che essendo padre debba decidere lui. Ho sempre voluto essere economicamente indipendente anche per questo”.
Proprio per perseguire la sua indipendenza economica, Berruti ha fatto fin da giovanissimo una serie di lavori: “Lavoravo da un carrozziere e ho conosciuto un ragazzo che mi ha portato in agenzia e sono diventato modello e dopo ancora attore. Avevo però l’esigenza di poter essere comunque autonomo, comunque essendo attore dipendevo sempre da qualcuno che doveva scegliermi. Delegavo sempre a qualcuno le scelte per me. Mio padre è un chirurgo oculista e io ho deciso di iscrivermi a medicina. Potevo fare uno scatto con la mia carriera ma avrei perso quattro anni di università e ho scelto di non farlo. Quindi ho continuato per laurearmi, facendo incazzare anche qualcuno in Rai. Era tutto bellissimo ma mi chiedevo: ‘Poi se tra vent’anni non va più, che faccio?’. Volevo un piano B”.
Berruti: “Spero che sia l’ultima estate in due”
Giulio Berruti, a “Ciao Maschio”, parla anche del legame con i suoi genitori: “Con mia madre ho avuto un rapporto bellissimo ma è sempre figlia di un generale dell’esercito. Per lei papà era il capo e lei il colonnello. Abbiamo comunque un rapporto bellissimo, è una donna dolcissima e si è fatta in quattro per consentirmi di fare tutto quello che faccio. Anche con papà, ho recuperato il rapporto negli anni”. Tornando invece al lavoro, spiega: “La bellezza? All’inizio sicuramente non mi hanno scelto perché ero l’attore più bravo del mondo. Io sono però un grande cocciuto, mi ci sono messo e ho lavorato con persone con le quali avrei mai pensato di lavorare… Mi sono impegnato”.
Ad aiutare sul lavoro l’attore è stato il suo carattere tosto e persistente: “Io sono resiliente. Soffro di una patologia che mi ha aiutato a capire tante cose di me, anche nel dolore. La fibromialgia è una patologia che fino a pochi giorni fa era sconosciuta a tutti” racconta. Infine, un commento sulla relazione con Maria Elena Boschi e l’idea di avere un figlio: “Chiedere quando fai un figlio è come dire a una persona se sia ingrassata. Noi ci stiamo lavorando da un pochino di tempo… Spero che questa sarà l’ultima estate in due”.