Giulio Golia a Le Iene racconta di essere stato vittima di bullismo quando era poco più che un ragazzino. L’inviato del programma cult di Italia 1 a sorpresa poco prima di un servizio dedicato al bullismo e cyberbullismo rivela di averlo subito quando andava a scuola. “Oggi non vi racconterò solo la storia di qualcuno, ma anche un pezzettino della mia infanzia” – esordisce così l’inviato de Le Iene che mostra una sua foto da ragazzino: “sono io a 7 anni, sono quello pieno di ricci, un pò in carne insieme ai miei compagni di classe che mi chiamavano ‘ciccione’, ‘chiattone’. Poi quando avevo 8 anni mi sono trasferito a Parma perchè mio padre è stato male e i miei compagni di classe continuavano a prendermi in giro perchè ero terrone, campanaro e chiattone”.



Giulio Golia contro i bulli: “per farmi rispettare…”

Giulio Golia non nasconde che per diverso tempo non ha avuto la forza di reagire contro i bulli. “Non avevo la forza di reagire stavo zitto e somatizzavo” – racconta l’inviato de Le Iene – “poi ho iniziato ad usare le tute, vestiti larghi. Tutti i giorni sentirsi chiamare terrone, campanaro e chiattone, tornatene a casa, ero sempre incazzato e piano piano ho perso il sorriso. Poi, invece, un giorno non so perchè ho iniziato a usare le mani per farmi rispettare e mi sono reso conto che stavo diventando come loro. Per fortuna mio fratello mi ha portato una lezione di judo e da lì sono cambiato totalmente perchè la mia rabbia la sfogavo sul tappeto”. Sul finale conclude: “ho scelto di raccontare questo pezzo della mia vita perché bulli e bullizzati ci sono stati sempre e forse ce ne saranno sempre. Io dovevo affrontare 3-4-10 stronzi che mi sfottevvano e beffeggiavano, oggi è tutto diverso perchè c’è internet e possono essere 30-40-10mila persone e sentirselo dire tutti i giorni fa male”.

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