Basta osservare la parabola di Giulio Lavezzi, 28 anni, per rendersi conto che alla fine la genetica fa la sua parte: giri immensi per poi ritrovarsi sulle orme di papà Mario, tra i maggiori autori italiani – suoi pezzi come “Vita” per Dalla e Morandi, “E la luna bussò’” di Loredana Bertè, “Stella Gemella” di Eros Ramazzotti – a produrre musica. Giulio, intervistato da “Il Giornale”, racconta come la sua infanzia sia stata ricca di incontri che hanno fatto la differenza: “Era facile entrare in contatto con le grandi artiste come Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni o Loredana Bertè, che per me è quasi come una zia. Adesso i ragazzi fanno musica per arrivare subito al successo, mentre i grandi artisti facevano musica per fare musica, pensavano solo a quello. Osservavo molto sin da piccolino quando queste grandi cantanti stavano per ore in studio, pensando solo a creare musica. Loredana Bertè, ad esempio mi ha colpito, per la sua grande libertà e visione. Ha un coraggio non comune. Lei porta avanti le sue idee e poi alla fine dimostra sempre di avere ragione. E poi penso anche a Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni, che hanno tanti anni di musica alle spalle ma che cantano per passione. Sono atteggiamenti genuini e puri, se si pensa che oggi gli artisti consultano sempre i social per capire se si sono mossi nella maniera giusta o sbagliata”.



GIULIO LAVEZZI: “I MIEI PROGETTI”

Oggi Giulio Lavezzi tra i tanti impegni sta lavorando all’uscita di un album speciale con alcuni dei più grandi successi, rivisitati da grandi esponenti della scena rap e pop italiana. Nel suo curriculum c’è anche la produzione musicale nella scorsa edizione di “Amici” di cui parla con grandissimo entusiasmo:”Una grandissima occasione per poter lavorare nella produzione musicale in una grande macchina televisiva, assieme alla bravissima Paola Balestrazzi. E’ stato esattamente il lavoro che io voglio fare. Siamo stati a contatto con i cantanti sempre, cercavamo le canzoni che ci sembravano più giuste, ci confrontavamo, provavamo. Insomma è stato davvero un grande e meraviglioso lavoro con loro. Quest’anno secondo me è stata una bella annata perché c’erano tutti i generi musicali dal pop alla trap. Io sto collaborando con il rapper Jefeo. Lui mi piace perché, a differenza degli altri rapper, è essenziale. Non sovraccarica il suo look di oro e poi credo che con lui si possa fare anche un percorso che si avvicini al mondo del pop, perché canta bene”. Papà Mario di lui è orgoglioso:”A Giulio ho insegnato i primi rudimenti della chitarra perché è uno strumento importantissimo per approcciarsi al mondo della musica. Con lui abbiamo vissuto diversi momenti importanti in studio, sfociati anche in momenti di karaoke pazzeschi con Ornella Vanoni, Eros Ramazzotti e tanti altri. Il fatto che lui ami il rap mi piace perché credo che sia un mondo affine al cantautorato degli Anni 60/70. A me piacciono molto Emis Killa, Fabri Fibra e Salmo. Se l’allievo supererà il maestro? Ma certo! Io glielo auguro davvero. Che Giulio possa diventare un grande produttore”.

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