I genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio, hanno parlato con Repubblica della recente decisione della Corte Costituzionale con la quale è stato disposto il processo a carico dei quattro 007 egiziani accusati delle torture e della morte del ricercatore. Dal decesso sono passati “sette anni, ormai quasi otto” e fino a poco fa il processo sembrava piuttosto lontano, mentre ora, sottolineano i genitori del ricercatore, “potrà iniziare”.



Un processo per il quale “abbiamo sempre lottato, resistendo ad ogni insidia”, spiegano i genitori di Giulio Regeni. “È la vittoria del diritto alla verità e all’intangibilità dei corpi, non solo per noi ma per tutti i cittadini”, dato che la Corte Costituzionale ha “ben compreso che non era ‘giusto’ impedire la celebrazione, garantendo ai quattro indagati una ‘ripugnante’ impunità, in virtù della protezione del governo egiziano“. Dal sequestro di Giulio Regeni, inoltre, evidenziano i genitori, “si sono avvicendati ben sei governi italiani e nessuno è stato in grado di pretendere ed ottenere dal governo egiziano effettiva collaborazione”, seppur “sul piano degli affari e della politica ci sono stati grandi intese e strette di mano“.



I genitori di Giulio Regeni: “Disposti ad incontrare Al Sisi se consegna gli 007”

Durante la lunga battaglia per ottenere giustizia per il figlio, i genitori di Giulio Regeni spiegano di aver “attraversato diversi periodi di alti e bassi, di sconforto e di speranza, ma alla fine è sempre prevalsa la volontà di andare avanti e la determinazione a riuscire ad ottenere verità e giustizia“. Ora, infatti, sperano “in un processo giusto che stabilisca le responsabilità sul sequestro e le torture e l’uccisione di nostro figlio, per stabilire la verità processuale”.



Dalla politica, sottolineano ancora i genitori di Giulio Regeni, “ci aspettiamo che stia dalla parte dei cittadini che chiedono l’applicazione dei principi costituzionali e la tutela dei diritti inviolabili e universali”. Si dicono, inoltre, “rammaricati e sconcertati” dalla decisione di alcuni sindaci di rimuovere gli striscioni gialli di sostegno alla verità sulla morte del ricercatore, che “non comprendono come i diritti umani siano di tutti e da tutti vadano tutelati”. Infine, i genitori di Giulio Regeni si sono detti nuovamente aperti ad incontrare Al Sisi, il presidente egiziano, dato che “non ci siamo mai sottratti a nessuna fatica né a nessuna affiliazione”, ma solo a condizione che venga “a Roma per accompagnare i quattro imputati e consegnarci finalmente gli effetti personali di Giulio”.