Giulio Sapelli, professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano ed economista, ha analizzato la situazione politica mondiale, con il conflitto in Ucraina che ha cambiato rapidamente gli equilibri economici e non. In particolare, il ruolo degli Stati Uniti fa discutere. Gli USA vogliono l’embargo del gas russo e per il professore è “Una follia”. Prosegue: “La guerra non si fa con le sanzioni, quelle hanno aiutato solo le dittature come Cuba e l’Iran. Sono un’offesa agli alleati europei. La Russia e la sua aggressività devono essere sconfitte militarmente e attraverso la diplomazia. Per questo il nostro impegno militare, nell’ambito dell’alleanza atlantica, è doveroso. Bisogna lavorare affinché si raggiunga il cessate il fuoco e risparmiare vite umane: in questo senso il nostro ministro della Difesa, Guerini, sta facendo un ottimo lavoro. Dobbiamo metterci in testa che qualsiasi sanzione economica ci distoglie dal campo di battaglia che è l’unico che conta”.



La colpa di tutto questo, per Sapelli, è senza dubbio: “Degli americani. Se non si fossero ritirati dall’Afghanistan la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina. Biden, e chi sta dietro di lui, è una vera catastrofe. Se ti ritiri da un fronte così caldo come puoi pensare che gli altri non vedano in questo un atto di debolezza? Nel mio ultimo libro, Ucraina anno zero. Una guerra tra mondi, lo scrivo: già 15 anni fa si parlava dell’allargamento russo nel Mar d’Azov e nel Mediterraneo. Era tutto scritto, ma chi comanda il mondo cosa fa? Non legge”».



Giulio Sapelli: “Italia ininfluente. La Germania…”

Tutto questo potrebbe essere un’escamotage per far sì che il mondo compri il gas dagli Stati Uniti, spiega Giulio Sapelli: “Può essere ma è un’illusione americana: il loro gas liquido è troppo caro, costa cinque volte tanto e non possono imporcelo. Da questa situazione emerge ancora una volta l’incapacità degli Stati Uniti nel fare politica estera. Dai tempi di Clinton non cercano un’egemonia culturale e politica ma un dominio economico. Si pongono male nei negoziati con l’Europa. E le sanzioni, in questo senso, sono un grande errore perché i prezzi delle materie prime energetiche sono fissati in base alle aspettative borsistiche e quindi è semplice: se fai sanzioni i prezzi salgono alle stelle”.



Sapelli prosegue: “I tedeschi si sono dimostrati troppo accondiscendenti verso l’aggressività russa, che andava fermata già nel 2014 e non solo ora. Il responsabile è uno: Angela Merkel. Ha privato il paese di capacità strategica ed ecco i risultati”. E l’Italia? “Il nostro ruolo è ininfluente. Draghi è subalterno ai voleri nordamericani e noi non abbiamo saputo nemmeno protestare quando ci hanno cacciato dalla Libia, da Cipro e da Malta. Ci siamo anche arresi alla Turchia di Erdogan”.