Giulio Sapelli, a lungo al vertice di grandi imprese e di grandi banche dopo aver studiato l’economia mista, ossia pubblico e privata, a La Verità fa il punto sulla situazione in Europa, sconvolta e ribaltata dalla guerra in Ucraina ormai da un anno e mezzo. Parlando proprio del conflitto esploso nel febbraio 2021, spiega: “Non si è capito che il conflitto è tra la borghesia ucraina e quella russa. Gli americani hanno deciso di appoggiare la borghesia di Kiev anche in funzione anti Germania. Anzi, il loro fine è colpire la Germania che vogliono ridurre a un campo di patate”.



A detta dell’economista, “Basta osservare le mosse di Janet Yellen: sa di monete, di economia e di politica come pochi. Da segretario al Tesoro è andata a Pechino a stringere rapporti commerciali, la politica estera non deve essere un fattore di decoupling rispetto agli affari. Solo che gli americani vogliono parlare ai cinesi avendo l’esclusiva e a modo loro. Non come fa la Russia o come ha fatto sin qui la Germania. Ecco a cosa serve la guerra. Ecco perché la Germania – che ha più problemi di logistica di tutti, e ha il problema di sostituire il gas russo – deve essere messa sotto controllo”.



Sapelli: “L’Italia ha assunto una posizione giusta”

Sulle pagine de La Verità, Giulio Sapelli affronta anche il tema cruciale dell’immigrazione che inevitabilmente si ripercuote in maniera importante sull’economia: “Va favorita una emigrazione interna all’Africa puntando al suo sviluppo. Se risolviamo i loro problemi risolviamo i nostri. Diversamente non ci sono soluzioni a buon mercato”. Commentando il PNRR e le politiche europeiste, l’esperto spiega che “I tedeschi chiedono rigore per gli altri, ma non per sé stessi. Si comportano da potenza e c’è una relazione tra la loro politica estera e la loro politica economica. Come il gas gratis dalla Russia, come i rapporti con la Cina. Loro hanno scatenato una guerra economica in Europa”.



L’Italia, invece, “Come sempre è prima tra gli ultimi e ultima tra i primi. Non essendoci più grandi imprese partecipate dal pubblico – anche se Eni e Enel stanno facendo cose importantissime – siamo comunque una grande potenza manifatturiera grazie ai miracoli che ha fatto il sistema delle piccole e medie imprese. Devo dire che questo governo ha finalmente per le pmi un occhio di riguardo come non si è avuto negli ultimi venti anni. Così come ora c’è una posizione giusta nei confronti dell’Europa: non di genuflessione come negli ultimi anni, ma di negoziazione”.