“È evidente che in una situazione di crisi, tra la guerra e una situazione economica che si avvia al peggio, mi pare sia ragionevole invocare una solidarietà nazionale e fare in modo che il governo stia in piedi”: così Giulio Sapelli ai microfoni di Stasera Italia sull’ipotesi di una crisi del governo Draghi.
Nel corso del suo intervento ai microfoni del programma condotto da Barbara Palombelli, Giulio Sapelli si è soffermato sulla crisi del gas: “Ci vorrebbe un commissario per l’Europa. Non bisogna alimentare il populismo. Il prezzo del gas è fissato dalla borsa di Amsterdam ed è un prezzo fissato attraverso dei gambling sui futures, non sulla quantità o sui contratti. C’è una via mediana tra il non fare allarmismo e dire la verità e le cose come stanno”. L’esperto ha poi evidenziato sull’aumento del prezzo della benzina: “Noi non importiamo petrolio, ma importiamo benzina perché non abbiamo più raffinerie a causa di una legislazione che impedisce di fare raffinazione in Europa. Noi importiamo benzina! E questo ha un costo nella logistica. Abbiamo davanti a noi anni di emergenza energetica”.
GIULIO SAPELLI SULLA CRISI IN UCRAINA
Il professor Giulio Sapelli si è poi soffermato sull’ipotesi di Erdogan come mediatore della crisi in corso: “Non credo che la Turchia avrà la capacità di mettere in piedi un sistema di relazioni internazionali. Non a caso gli americani sono andati in India. La Cina non vuole essere troppo avvicinata alla Russia, suo nemico storico anche se in questi quindici anni hanno fatto dei passi avanti assieme. Il fine della Cina è arrivare all’Artico, quindi alla Siberia”. Ma chi sarà a dare le carte della pace? Giulio Sapelli è netto: “Io dico chi dovrebbe essere: l’Onu. Servirebbe un’iniziativa importante, lavorando sul voto che l’Assemblea può dare. Altrimenti un ruolo importante potrebbero averlo Germania, Francia e Italia insieme, per parlare con Usa e Polonia, e poi con Ucraina e Russia”.